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venerdì 29 aprile 2011

giovedì 28 aprile 2011

Convegno all' I.T.I.S. "E. Barsanti"- Pomigliano D'Arco (NA), 9 Aprile 2011



I Comitati delle Due Sicilie, a cura de l'Associazione "Campania Felix" e l' I.T.I.S. "E. Barsanti" di Pomigliano D'Arco (NA), hanno  partecipato al Convegno di Storia Patria e alla mostra iconografica sul Brigantaggio che si è  tenuto il  09.30 del giorno 09 Aprile 2011 presso la biblioteca didattica del predetto istituto.


Fiore Marro (Presidente nazionale dei CDS)

Leonardo Brunacci ( Ass. Campania Felix)

lunedì 18 aprile 2011

“La fine dei vinti! Giovanni D’Avanzo, da gendarme a brigante”


Recensione in anteprima del Romanzo: “La fine dei vinti! Giovanni D’Avanzo, da gendarme a brigante” di Fiore Marro Il romanzo di Fiore Marro “La fine dei vinti! Giovanni D’Avanzo, da gendarme a brigante”, si presta a diversi piani di lettura, caratteristica questa atta a conferirgli un interesse tutto particolare nel panorama del romanzo storico.
a storia nella sua lettura immediata si presenta con un taglio asciutto da cronista, ed infatti il protagonista, la voce narrante, è quella di Paolino Amato, avvocato e giornalista dell’Osservatore.

Ma Don Paolino è anche un uomo che per vicende personali conosce Giovanni D’Avanzo, ex gendarme ora implicato nel processo alla banda La Gala, suo amico d’infanzia, nei confronti del quale è legato da affetto profondo e un debito di riconoscenza.

Così parte come giornalista ad incontrare l’ex amico in carcere, con mille domande riguardanti l’intera vicenda di cronaca di per sé tremenda ed a tratti terribile.
Una vicenda che vede gli imputati accusati finanche di cannibalismo e che al di là dell’immaginazione tratta invece di fatti presi dalla verità degli atti processuali del tempo, essendo questo un romanzo storico che attinge a documentate vicende penali del 1863.Ma l’aspetto più interessante della narrazione di Fiore Marro è nella contrapposizione, sempre presente ma mai ostentata , tra etica e assenza dell’etica, onore ed abominio morale, a cui va ad inserirsi, come motivazione suggerita ma non imposta, non “strillata”, il legame tra perdita della propria identità culturale di appartenenza, e nascita, o meglio, ritorno alla barbarie umana, come a voler suggerire come possa essere facile, tolto il supporto culturale che ci guida, tornare ad essere fiere, ed a disconoscere la stessa sacralità del corpo, anche se del nemico, di cui ci si può tornare a cibarsi come ultimo affronto.
Ma in una lettura antropologica del testo vi si può anche scorgere nell’assimilazione delle carni del nemico il rovesciamento totale dei normali parametri, il livello zero della dualità vittima carnefice, dove il carnefice muore nella morte della vittima, a sua volta carnefice.
Anche le ultime guerre da quella dei Balcani a quella del Ruanda hanno visto compiersi questa stessa parabola verso l’inferno, perché sì di discesa agli inferi si tratta, perché cosa resta ad un uomo che ha perso con la propria terra il proprio senso di appartenenza al “gruppo” e con esso al mondo civile? La barbarie, quella autentica, non è quella del vinto,ma quella di chi lo ha ridotto tale derubandolo della propria Storia sociale, ed in quegli anni nelle nostre Terre è successo giustappunto questo …
Bravo l’autore nel tratteggiare i personaggi,dove fin dal Titolo, nella contrapposizione gendarme/brigante, riesce ad unire più che a dividere , bravo nel farceli intuire e percepire al di là del testo, con una capacità evocativa e narrativa tale da regalarci un quadro di Caravaggesca memoria, di ombre e luci.La memoria appunto, quella che non dobbiamo perdere, la memoria critica, quella che a volte dobbiamo andare a recuperare nel sonno della Storia ufficiale, grazie a romanzi come questo, capaci di parlarci di uomini e di riportare in vita le nostre radici …

domenica 3 aprile 2011

La nostra idea per un futuro di autonomia e di libertà .

Di Fiore Marro Caserta 3 aprile 2011 S. Nicola la Strada si trova ad affrontare una scelta decisiva per il suo futuro, le prossime amministrative vedranno contrapporsi, ma anche allearsi, la storia con il nuovo, il futuro, per intraprendere un percorso il più duraturo possibile, che riporti la nostra città allo splendore e all'imbocco di un "nuovo corso", auspicio di crescita e sviluppo. I problemi nella nostra città esistono, a cominciare dalla necessità di una rielaborazione del vecchio piano urbanistico, rielaborazione necessaria visto lo sviluppo esponenziale della città e del suo Interland, e la nostra non è una proposta da slogan elettorale ma nasce dalla seria consapevolezza delle esigenze della nostra città, esigenze che ovviamente non sono statiche ma in costante e progressiva trasformazione. La nostra città ha esigenze precise ed io, con l’apporto della squadra dei CDS, ho la ferma volontà di portare un programma di azioni per migliorarne la vivibilità e sopratutto la viabilità. Ho voglia di Lavorare per la città, con un’attenzione particolare ai giovani, che hanno bisogno di avere spazi di aggregazione idonei, ma anche di essere educati ad una politica del sociale della quale sono, ormai, quasi completamente disinnamorati; ma come ben sappiamo l’essere lontani dalla politica, intesa, in maniera pulita, come impegno nel sociale e per il sociale, vuol dire non favorire il passaggio del testimone da noi alle nuove generazioni, e questo significa non costruire il nostro futuro. Personalmente voglio indirizzare il mio impegno verso il rendere la nostra città più pulita, il fornire servizi di qualità per l’infanzia, con asili di quartiere, ed un’assistenza agli anziani, creando magari delle cooperative di giovani che si dedichino a queste attività, creare maggiori aree verdi ed attrezzate con i giochi per i bambini, ampliare la biblioteca per studenti di tutte le età. La storia della nostra città è antica e ricca, abbiamo radici borboniche di cui tutt'oggi se ne scorgono le vestigia, il Convitto, la certosa del periodo Carolino, la purtroppo disconnessa Canetteria Reale, i Mulini Palomba da ristrutturare...tutto ciò rappresenta la nostra Storia e questa nostra Storia dovrebbe diventare parte viva della nostra vita cittadina, attraverso visite guidate ai luoghi sopra menzionati, ed anche incontri e seminari che ne approfondiscano la conoscenza e la rendano accessibile a tutti i nostri concittadini ed anche visitatori, creando posti di lavoro, abbinando così la cultura con le necessità lavorative. Dare continuità all'impegno intrapreso dalla giunta comunale uscente, incrementare cioè le strutture sportive sul territorio, e a chi mi dirà che possono essere cose poco importanti, rispondo dicendo che lo sport è una palestra per la vita, insegna infatti una disciplina di comportamenti che fanno parte del nostro bagaglio umano e che promuovono il nostro senso etico. Vorrei inoltre lanciare un altro sasso nello stagno dell’immobilismo e lanciare quella che più che una provocazione vuole essere una dichiarazione d’amore alla nostra Storia: sostituiamo i nomi delle strade cittadine dedicate a quelli che hanno conquistato in malo modo la nostra Terra e rendiamo onore, invece, a quanti hanno lottato, prodotto e finanche sono morti per essa. Basta con il finto buonismo, basta col non prendere posizione, noi dei Comitati Due Sicilie vogliamo, io voglio, essere la Vostra voce: Insieme in marcia per il Sud che vogliamo costruire! C’è un paese diverso , il nostro.