Il dato importante che emerge dalla tornata elettorale di Napoli, in occasione del ballottaggio per il Comune di Palazzo San Giacomo è che la camorra è finita , altrimenti non si può spiegare il dato e la vittoria dello Sceriffo del Vomero.
Gaudium magnum.
Certo che il 26,38% di elettori pari 264.730 in una città
come Napoli è abbastanza scarno per affermarlo ma non ci sono storie, è
stata debellata la camorra e i suoi derivati, adesso possiamo
finalmente tornare a dormire con le porte aperte.
Meno allegra è a mio sommesso avviso la situazione del credo duosiciliano filo borbonico o almeno indipendentista .
Non sarà certo chi elogia Mazzini o magari Mameli o peggio ancora i traditori del 1799, che potrà mai dare un vero contributo di liberazione del territorio duosiciliano.
In fondo c’è da aspettarsi tutto
ciò, basta sentire la loro passione unitaria, l’amore per il tricolore,
il senso dello Stato che li coinvolge contro la deriva leghista e
contro quei quattro scalcagnati neo – borbonici giù a sud , le belle
voci del molisano Antonio Di Pietro, di Roberto Saviano , patetica quella lettura del giuramento della Giovane Italia, quel gran simpaticone di Marco Travaglio il capo Pipì del giornalismo da salotto , senza certo dimenticarsi del salernitano Michele Santoro e del simpaticissimo Roberto Benigni, veri scardinatori dell’ attuale sistema Italia , ma sempre in funzione dell’Italia.
Adesso però dallo scherno, dalle battute di Grillo alle vignette di Vauro bisogna occuparsi della cosa pubblica, si deve procedere per amministrare la Res publica, anche se gli italiani hanno già avuto in questi ultimi 18 anni l’assurdità di essere stati governati da un menestrello travestito da politico e con i risultati che tutti conosciamo, per essere garbati: una chiavica di risultati.
Ora anche per De Magistris la faccenda si fa seria, si passa dalla spensierata fanciullezza senza responsabilità ad agire da adulti, cosa che molte volte diventa un trauma e O’
Sceriffo stavolta non avrà certo la scusa che aveva da magistrato e
cioè di non essere riuscito a chiudere nessuna sua inchiesta per via
degli ostacoli che gli procuravano taluni suoi superiori,
stavolta non avrà nessun ostacolo, buon lavoro a lui e a chi ha creduto
in questa scommessa. Ai Napoli - centrici dico semplice Orate fratres , ne servirà molta.
Ciò che non comprendo, a questo punto, è l’esultanza di chi si professa meridionalista, questa gioia per
gli unitaristi che a me rimane incomprensibile, ma sarà colpa delle
mie scuole basse, oppure meridionalista per taluni è forse solo un
semplice ossimoro, un camuffare una natura ideologia che visto l’enorme
fallimento mondiale viene nascosto con una voce troppo importante per
essere fagocitata in questo modo.
Certo dopo oltre un decennio di lotte identitarie ritrovarmi ad essere con gli altri amici CDS e Insorgenza Civile la voce dello scarno 0,24% dei napoletani significa che il prodotto da noi offerto non è nè conosciuto nè commestibile, oppure, più semplicemente, che Napoli se ne frega di liberarsi.
E magari Partenope ha pure ragione.
Questo nostro fallimento elettorale va analizzato come giusto che sia, non è da noi fare gli “struzzi” .
Forza e onore
Fiore Marro.