mercoledì 3 agosto 2011
FIORE
Fiore
quanta semplicitá,
quanta spontaneitá
e chella smania ardente
e te abbracciá,
chillo desiderio
che tene
dint o' core
de doje Sicilie
da riunificá,
chella voglia
e cumbattere e lottá
che nun o fa fermá,
nun o fa addurmentá.
Fiore
é n'aria doce
e primmavera,
na canzona nova
che te scorre
dint e vene
e che te fa scetá,
te fa scennere in piazza
pe alluccá
so meridionale,
ma m' avita rispettá
PINUCCIA E VIA NAPULE
lunedì 25 luglio 2011
Il silenzio colpevole e assordante degli amministratori comunali.
Caserta 25 luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
Una aggregazione si, ma seria.
L’Italia ha 150 anni e li dimostra tutti. La nazione di papà con il tricolore nel sussidiario e le filastrocche patriottiche all’asilo non c’è più. Il tempo in cui i napoletani ardevano di spirito dannunziano con Scarfoglio nazionalista, è una curiosità per studiosi. E’ lontano l’idillio patriottico in orbace che faceva di Napoli il porto dell’impero di faccetta nera, un sogno seppellito dalle bombe degli americani.
Gli italiani si sono divisi dopo la guerra senza il sentimento di unità di destino nell’universale di cui parlava Josè Antonio Primo De Rivera, senza quel plebiscito quotidiano che faceva la nazione.
Vani sono gli sproloqui di Napolitano come erano patetici gli sforzi di Ciampi e Pertini. L’Italia s’è rotta nell’arroganza egoistica del nord ma anche nel nichilismo delle classi dirigenti del Sud. E’ una semplice constatazione dello stato di fatto quella che facciamo: l’Italia è una espressione geografica che mantiene per inerzia la sua sovrastruttura.
Le politiche ideologiche sono venute meno e con esse ogni solidarietà trans regionale. Esiste solo la politica territoriale e la lega ha il merito di averlo espresso senza infingimenti
Noi invece al Sud viviamo in bilico tra astrattismo pseudo politico e clientelismo affaristico. Alcuni rincorrono le chimere ideologiche senza comprendere che i fantasmi del socialismo, del comunismo,del fascismo sono spettri vuoti nello scenario meridionale, altri pensano a riempirsi le tasche senza scrupoli.
C’è anche un sentimento strano che pervade molti meridionali, una sorta di iperrealismo che ritiene troppo concreto e ragionevole lo status quo, fatto di stato, istituzioni, unità nazionale, etc. Per costoro l’irrazionalità bossiana è inconcepibile perché metterebbe in discussione le certezze storiche fatte di impieghi pubblici (per chi ce li ha), di rappresentanze politiche tradizionali, di bandiere ed inni, di sicurezze (apparenti) del simulacro di stato che regge le sorti del paese o di una sua parte.
Purtroppo per quanti sono al palo degli avvenimenti, gli scenari rassicuranti degli anni del dopoguerra sono finiti e la situazione è mutata.
L’irrazionale accoppiato al concreto, al terragno, l’elemento conio ha preso il posto degli schemi illuministici o tardo apollinei. Occorrono nuovi metodi e nuove analisi. La persistenza degli aggregati mantiene in vita ancora lo stato italiano in maniera meccanica e pensare a scissioni non risulta realistico anche per la modestia attuale del movimento del comitato duosiciliano.
L’unica scelta strategica è quella di alimentare e far crescere una forte componente culturale, sociale e politica che influenzi e determini scelte a favore del Sud ed a difesa dei meridionali ovunque residenti. Per fare questo occorre forza, studio,continuità e credibilità.
Una aggregazione ma seria a difesa dei diritti dei nostri corregionali, campagne di autostima per il meridione, scelte programmatiche ed obiettivi incalzanti sulla classe dirigente (sic), manifestazioni di piazza ma anche la presentazione ed il perseguimento di piani di elaborazione economica, produttiva e sociali .
Vogliamo una scuola seria per i nostri giovani dove non ci sia il gap che ci mette a mal partito con l’Europa, vogliamo infrastrutture per il territorio, vogliamo tutela per l’agricoltura, sbocchi professionali per i nostri giovani, servizi pubblici con standard europei, il tutto in una strategia di rinascita del Meridione. Questi obiettivi sono essenziali alla nostra sopravvivenza come entità geopolitica e dobbiamo portare l’accento su tali argomenti.
La gente deve capire che bisogna uscire dal guscio e mettersi alla prova per il futuro della nostra terra. Per questi risultati occorre toccare tutte le corde da quelle attivistiche a quelle intellettuali. Il Sud ha bisogno di forza per meritare rispetto, questa è la parola d’ordine.
Molti criticheranno questa impostazione che riterranno speculare alla Lega ma noi avremo la risposta pronta nella necessità di una difesa organica del nostro interesse in una politica degli interessi. Il mondo sta tornando all’epoca di ferro non c’è posto per soste o inadeguatezze. Le inerzie, i voli pindarici e le false aspettative si pagano con la fine di ogni prospettiva per i nostri figli.
Fiore Marro
lunedì 18 luglio 2011
Intervista con Fiore Marro: Presidente Nazionale dei Comitati Due Sicilie
L’incontro di questa settimana con un illustre concittadino Sannicolese: Fiore Marro che è il presidente nazionale dei comitati due sicilie.
La prima domanda nasce spontanea: che cosa è questo Comitato e di cosa si interessa?
E’ un movimento di opinione non politico che tende a mettere insieme le persone di buon senso che amano il proprio territorio per dare voce e futuro al sud e per il sud.
Dal nome del comitato sembrerebbe qualcosa di nostalgico?
Assolutamente NO, ma il nostro Sud è rimasto unito per oltre settecento anni prima dell’avvento Savoiardo, noi non vogliamo tornare indietro ma almeno chiarire il ruolo importante giocato dal nostro Sud nell’unità d’Italia e per dare una precisa connotazione geografica oltre che storica.
Pensa che da alcuni documenti storici risulta chiaramente che l’unità d’Italia è costata più al Sud che al nord, pensa che al momento dell’unità d’Italia su 668 milioni di lire il sud ne ha stanziati ben 443 – l’Italia è stata fatta con i soldi del sud.
Ma come è nata in Fiore Marro questa passione per la storia borbonica?
Come tutte le passioni è nata un po’ per caso, attraverso la lettura di un libricino che mi è capitato tra le mani un po di anni fa, poi uno studio e una ricerca più approfondita mi ha fatto conoscere tanti appassionati di questo periodo storico fino a diventare oggi il presidente nazionale di questo movimento.
Io so che tu hai pubblicato anche qualche libro su queste tematiche?
Si, ho pubblicato un primo libro qualche annetto fa dal titolo : “Un’anima divisa in due” e il primo Agosto uscirà un nuovo volume dal titolo “La fine dei vinti”, che è la storia processuale di quattro briganti, uno dei quali è un ex commissario di polizia borbonica “Giovanni D’Avanzo” incarcerato dai Savoia per essere stato troppo ligio al dovere nel suo lavoro di Commissario di Polizia. Poi ho scritto anche qualche commedia teatrale sempre sul tema del brigantaggio.
Credi francamente che nella situazione attuale dell’ Italia, per il sud ci sia ancora una speranza?
Poche speranze... forse l’unica possibilità è una grande rivoluzione culturale per creare una classe dirigente che nel futuro possa portarci fuori dall’attuale pantano....un’utopia? Chissà !
Se volessimo chiudere questa intervista con un messaggio di speranza per i nostri lettori?
Si, potremmo chiudere con una frase che i nostri comitati hanno preso in prestito da Thomas More: “E’ bene dare un poco a tutti che molto a pochi”.
Ringraziamo Fiore Marro per il tempo che ci ha dedicato, e per chi vuole approfondire l’argomento c’è il sito comitatiduesicilie.org
Antonio Miele
L'intervista alla pagina 15:
http://www.sabatononsolosport.it/16luglio2011.pdf
mercoledì 13 luglio 2011
Fenestrelle oscure
Non per noi, che nostro malgrado abbiamo scoperto l'aspersione di sangue meridionale in quel posto abbarbicato nella Val Chisone, sangue versato in virtù di un giuramento fatto alla Patria duosiciliana e non ripudiato anche a costo della vita.
In quella calda mattina di sabato 9 luglio più ci avvicinavano al forte più ci attanagliava l’angoscia, un senso di oppressione e di dolore fisico ci ha accompagnato fino alla cella adibita a luogo di preghiera per le povere anime perite in quel sito maledetto.
Nella stanza del carcere sabaudo, dove è stata spostata la targa che ricordava l’atto eroico dei soldati delle Due Sicilie, posizionata prima nel centro della fortezza, Mariagiovanna Ferrante ha ricordato nome e cognome di alcuni di loro, di giovani militari napolitani che si immolarono, preferendo il martirio allo spergiuro, l’onore alla vergogna del tradimento, mentre ad uno ad uno venivano elencati i nomi dei nostri piccoli grandi eroi duosiciliani, una voce fuori campo, spontanea rispondeva: “Presente!”.
Poi la poesia di Antimo Ceparano a loro dedicata letta dal nostro Antonio Gambini ha reso alto un momento già toccante e indelebile.
Naturalmente oltre a nostri militari il mio saluto di commiato era rivolto a chi, in questi anni di ritrovato orgoglio, ha dato o cercato di dare forza e dignità alla nostra gente, un saluto a Mario Moccia, deceduto nel 2010 e che nel 2008 volle esserci a Fenestrelle nonostante i suoi problemi fisici, si avventò fino alla piazzaforte per onorare i martiri lì dentro rinchiusi, un saluto l’ho rivolto anche al compianto Nicola Zitara che fu l’autore di quelle incancellabili parole che sono scolpite nella pietra di Trani, pietra che volutamente scelsi come stele, una pietra della nostra terra su cui segnare l'immortale ricordo dei nostri martiri.
Non starò ora ad enumerare tutte le sensazioni che mi hanno accompagnato ma tra tante, la presenza di Lorenzo Del Boca dal primo minuto fino alla fine dell’incontro è una di queste, un grazie di cuore per il continuo supporto morale che un figlio del nord di frequente ci infonde.
La scelta sinergica che da dicembre del 2010 con Insorgenza Civile e con Nando Dicè ci vede legati nelle iniziative continua a dare i suoi ottimi risultati, mai come ieri l’affluenza all'evento è stata numerosa come in questa occasione, numeri sempre scarni naturalmente ma non certo le 10 unità degli altri anni.
Abbraccio e ringrazio tutti gli Insorgenti che sabato 9 erano a Fenestrelle con noi, il cammino è lungo e pesante come la salita che ci ha portato fin sopra la cella “borbonica” di Fenestrelle, ma alla fine la strada che abbiamo intrapreso sarà quella vincente.
I miei CDS, miei in senso tutelare naturalmente, da Pater Familia , Mariagiovanna Ferrante su tutti , organizzatrice dell’evento, un grande bravo a lei, ma pure grazie a Davide Cristaldi, Francesca Famà, Alfonso Vellucci, Enrico D’Avascio, Rosanna Brufferio, Antonio Gambini , Antonio Zambri, Massimo Plescia tutti figli del sud trapiantati nella “Terza Sicilia” esponenti al nord dei Comitati Due Sicilie.
Senza dimenticare i Comitati Due Sicilie partiti da sud, come Erminio De Biase, Emilio Barretta e Alfredo Cafiero compagni di viaggio questi ultimi due, che, con immensa pazienza e flemma hanno dovuto sopportare le mie imprecazioni su tutto, lo hanno fatto con fraterna tolleranza, e Mimmo Marazia,da Bari operatore oramai per antonomasia dei fatti riguardanti gli eventi duosiciliani.
Naturalmente un immenso grazie va ai presenti che non ho avuto modo di conoscere personalmente.
Una delle tante considerazioni che ho riscontrato e quella che oramai l’identità ha fatto breccia nella società civile, senza mai dimenticare di ringraziare chi ha aperto il solco. Ieri non c’era il borghese annoiato, che è stato per anni la figura emblematica del mondo meridionalista, ma uomini e donne di buon senso, dipendenti, imprenditori, operai, quelli che ritengo da sempre il motore del mondo, quindi da eterea che era la nostra battaglia sta diventando sempre più reale, consapevole.
Alla fine, comunque eravamo presenti per onorare chi ha tenuto alto l’onore e la dignità di un intero popolo, quello nostro delle Due Sicilie e quindi qualche inevitabile polemica di un qualunque disturbatore presente tra di noi alla conferenza o quelle provocazioni riscontrate a mezzo stampa su qualche testata nazionale che ha voluto etichettarci come leghisti o neo nostalgici non devono per nulla toccarci, abbiamo probabilmente colpito nel segno e quindi “l’avverso” reagisce e anche in malo modo, sono gli ultimi colpi di coda di un mondo ormai in agonia.
La delusione forte invece è venuta dall'assenza dei tanti, troppi e a volte vuoti movimenti sudisti che si autodefiniscono meridionalisti ma che poi alla resa dei conti esistono per davvero solo su internet o nella fervida fantasia di qualcuno.
A quelli che una parvenza di esistenza in vita è riconosciuta un solo appunto: eventi commemorativi anche se organizzati da un movimento o l’altro vanno comunque sostenuti e la presenza serve sul campo per dimostrare ai tanti che sono in attesa della ripresa che non stiamo giocando a fare i politici o i soldatini del Regno ma che davvero vogliamo dare una svolta a favore del sud.
Forza e onore
Fiore Marro
Fenestrelle 2011 il video
Per il turista che scende dall'Europa o che giunge dalla Paludania: Fenestrelle risulterà un luogo suggestivo, a tratti anche romantico, immaginando cavalieri e donzelle che un tempo si rincorrevano.
Non per noi, che nostro malgrado abbiamo scoperto l'aspersione di sangue meridionale in quel posto abbarbicato nella Val Chisone, sangue versato in virtù di un giuramento fatto alla Patria duosiciliana e non ripudiato anche a costo della vita.In quella calda mattina di sabato 9 luglio più ci avvicinavano al forte più ci attanagliava l'angoscia, un senso di oppressione e di dolore fisico ci ha accompagnato fino alla cella adibita a luogo di preghiera per le povere anime perite in quel sito
Riprese Mimmo Marazia, montaggio Vincenzo Tortorella.
giovedì 7 luglio 2011
Marro (Cds) a Fenestrelle per commemorare i caduti delle due Sicilie
mercoledì 6 luglio 2011
SERATA DEDICATA ALLA LETTERATURA IRPINA
giovedì 9 giugno 2011
I 4 Referendum: il mio è 3 a 1
Detto questo, proverò ad esprimervi la mia personale opinione.
Per i quei quesiti sulla privatizzazione dell’acqua voterò due volte SI, nonostante sia assurdo parlare di evitare il pagamento dell’acqua pubblica, quando in verità, anche una pensionata come mia madre, la quale percepisce la minima, cioè la somma di 500 euro, paghi già profumatamente questo bene comune, ma per timore di un ulteriore aumento dell’H2O, voterò ed invito a votare SI, invitando, all’indomani del referendum i responsabili politici, specie del sud ed in particolar modo di Puglia, Campania e Sicilia, di provvedere alla sistemazione delle tubature che ad oggi risultano eccessivamente manomesse al punto che la dispersione dell’acqua arriva a punte del 50% dell’erogazione.
Quindi dopo aver fermato la “privatizzazione della privatizzazione”, diamoci dentro perché il tempo della tolleranza è finito.
Per la legge sugli impianti nucleari in Italia voterò SI, oramai è evidente che anche chi in questi anni ha fatto uso e abuso del nucleare, sta cambiando idea e sta indirizzandosi verso altre soluzioni.
Sulla questione del legittimo impedimento voterò NO, mille volte NO, al di là delle accuse di essere filo-berlusconiano, rimango del parere che la magistratura in Italia abbia troppo potere, si pensi alle incolumità di cui usufruiscono i magistrati, aggiungendo che una volta persa quella, taluni si trasferiscono in politica e prendono anche da lì tutti i benefici immunitari, hanno tanti problemi tranne quello di essere giudicati, mi rifiuto di mettere ancora più potere nelle loro mani, poteri senza impedimenti, io a tutto questo dico NO.
E’ diventato insopportabile veder approvare leggi al parlamento, per poi vederle annullare dalla Cassazione, che razza di mondo è questo? Per quale motivo si vota?
Voterò NO, perché bisogna porre un freno a questo potere sfrenato della magistratura, Berlusconi passerà, gli uomini passano mentre le leggi restano e fare da correo a questo sistema non mi vedrà come collaboratore. Non vorrei che, approfittando del caso Berlusconi, il già malandato equilibro statale si azzerasse per essere tutto a favore del solo potere giudiziario in maniera definitiva ed irreversibile.
martedì 7 giugno 2011
COMUNICATO STAMPA CDS e INSORGENZA CONTRO IL NUCLEARE E A FAVORE DELL’ACQUA PUBBLICA
martedì 31 maggio 2011
E magari Partenope ha pure ragione.
martedì 17 maggio 2011
Ripartiamo da quel che abbiamo ottenuto
di Fiore Marro
lunedì 2 maggio 2011
giovedì 28 aprile 2011
Convegno all' I.T.I.S. "E. Barsanti"- Pomigliano D'Arco (NA), 9 Aprile 2011
I Comitati delle Due Sicilie, a cura de l'Associazione "Campania Felix" e l' I.T.I.S. "E. Barsanti" di Pomigliano D'Arco (NA), hanno partecipato al Convegno di Storia Patria e alla mostra iconografica sul Brigantaggio che si è tenuto il 09.30 del giorno 09 Aprile 2011 presso la biblioteca didattica del predetto istituto.
Fiore Marro (Presidente nazionale dei CDS)
Leonardo Brunacci ( Ass. Campania Felix)
lunedì 18 aprile 2011
“La fine dei vinti! Giovanni D’Avanzo, da gendarme a brigante”
domenica 3 aprile 2011
La nostra idea per un futuro di autonomia e di libertà .
sabato 19 marzo 2011
Le Brigantesse del III millennio, il valore aggiunto dei CDS
di Fiore Marro
Caserta 18 marzo 2011
"La gente è folle, festeggia l'unità italiana e, soprattutto i meridionali.....sono degli emeriti ottusi, per capirlo, bisogna vivere per un po' al nord", cosi esordisce Gabriella Terracciano casertana trapiantata in Basilicata, cidiessina della prima ora, ha sposato infatti il progetto dei Comitati quando per motivi di lavoro viveva in Piemonte , Gabriella il sud "femmina e ribelle" che si desta .
Ho da sempre ritenuto la donna il valore aggiunto, il tocco finale di tutte le cose.
Le donne dei CDS sono oggi il vero motore del movimento che mi vede presidente nazionale: decise, leali, fiere, combattive, aggressive e comprensive; la nuova frontiera della resistenza duosiciliana, le degne discendenti di Serafina Ciminelli, di Maria Capitanio e di Michelina De Cesare.
Decise e leali come ultimamente accaduto in Calabria, pronte anche a defilarsi, magari disperate ma ferme pur di evitare scempi identitari; ribelli e fedeli come Esterina Cataldo, appassionate come Marilina Capuccio.Dolci e feroci, piene di passione vera come l’ abruzzese Chiara Costa, brigantessa e regina al tempo stesso, la forza della donna del sud.
La forza dei Comitati Due Sicilie passa attraverso le ricerche, le nozioni profonde e l’amore patrio della Brigantessa Maryjo o meglio Mariagiovanna Ferrante, l’altro Vesuvio delle Due Sicilie , nostro riferimento in Piemonte .
Brigantessa giovane ed emigrata, combattente piena di volontà, passione, forza e spirito di rivalsa, i tratti della sua terra si manifestano in ogni suo gesto, in ogni sua parola, Lei la Calabria che produce in Padania, Francesca Famà da Nicotera, nuovo punto di riferimento in Lombardia.
A Caserta, da noi, una forza della natura è stata, per lungo tempo, Serena Mandato, la sua passione per Francesco II e per la perla di Palazzo Reale ci ha molte volte esortato a compiere azioni a protezione della Reggia vanvitelliana, il suo pianto davanti allo scempio che per diverso tempo ha dovuto subire il palazzo borbonico rimarrà indelebile nei miei ricordi più intimi.
A Piazza Dante di Napoli il 17 marzo i tra i tanti a manifestare la volontà di dire no ai festeggiamenti risorgimentali c’era Katiuscia Cormaci, con i suoi bambini bardati con i vessilli borbonici, commovente, encomiabile, indimenticabile figura di brigantessa duosiciliana direttamente da Naso, più di cinquecento chilometri per far sapere al resto dei figli delle Due Sicilie che c’è anche lei a combattere per un mondo migliore.
Pino Aprile nel suo libro esordisce con un : "Io non sapevo che … " e così dice a tutti la brigantessa appula Angela Dinuzzi barlettana con sangue brindisino nelle vene, lei la Puglia che produce e che combatte, lei non sapeva ma poi … la sua volontà indistruttibile , le sue indiscusse doti di donna del sud, la sua forza nel difendere ogni brandello di terra meridionale è orgoglio per la nostra intera comunità.
Il 17 marzo a Vibo Valentia le compatriote Tullia Naso e Carla Suriano hanno letto dei loro pensieri su il perchè noi meridionali non abbiamo nulla da festeggiare su questa falsa unità, brigantesse che hanno attestato un semplice granello di sabbia veritiera nel deserto della falsa unità.
E a Napoli? Si anche qui, nella capitale abbiamo la fortuna di pregiarci di una brigantessa doc, Maria Rosaria Nappa, sempre comprensiva, amicale, gioviale , la figura della vera donna del sud.
Ho sempre ritenuto che le brigantesse siano il vero sprone del resistente legittimista duosiciliano.
Ritengo che oggi si sta crescendo anche, anzi soprattutto, grazie al loro apporto.
Benvenute brigantesse sorelle, grazie di essere con noi, esempio e coraggio di un mondo nuovo che viene da lontano.
Forza e onore Fiorevenerdì 18 marzo 2011
Scuole del sud voglia di Due Sicilie
di Fiore Marro
Caserta 11 marzo 2011
Da più parti ci veniva chiesto di introdurre le nostre ricerche, le nostre pertinenze e la nostra passione identitaria duosiciliana nelle scuole, negl’istituti scolastici che però non sono mai risultati molto disposti a dare ausilio, solo qualche “mosca bianca” ogni tanto, con una personale massiccia dose di coraggio è riuscita a fare in modo che qualche incontro venisse allestito in alcune aula studentesche; altri come il funzionario scolastico di Scafati Vincenzo Giannone è addirittura riuscito ad intitolare una scuola al grande Ferdinando II, un evento che ha emozionato centinaia di Compatrioti sparsi per il mondo.
Da qualche tempo i Comitati Due Sicilie grazie all’apporto organizzativo dell’Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie e alla costante sagacia di alcuni funzionari scolastici come i docenti della Isabella D’Este a Napoli, Adele Vairo a Caserta ed Eleonora Matteo a Bari hanno dato l’opportunità di poter presentare le "Due Sicilie", la Nazione delle Due Sicilie, vista dalla parte identitaria, la parte che rappresentiamo con orgoglio e passione, e che finalmente è potuta entrata anche nella scuola.
Abbiamo affrontato temi vari: economia, industria, periodi storici , brigantaggio, legittimismo, Borbone.
Questo ci sta consentendo di iniettare nell’anima dei nostri futuri cittadini di Napoli, Caserta, Bari, Avellino e speriamo di tante altre scuole , quel senso di appartenenza che ci auguriamo sarà la vera vittoria del nostro movimento, e dell’intero movimento meridionalista.
Ad Avellino stamane è stato un momento davvero inimitabile, sia il corpo insegnante sia i ragazzi sono stati attenti e a tratti si mostravano sbalorditi dalle cose che ascoltavano, ma fortemente interessati alle nostre esposizioni.
I miei compagni di “viaggio” in questa occasione sono stati Nando Dicè e Mario Picariello, rispettivamente il presidente e un esponente del Movimento Insorgenza Civile, e devo ammettere che in occasione del convegno all’istituto di Avellino sono stati brillanti e travolgenti, suscitando applausi a ripetizione.
Abbiamo fatto un excursus dei primati della Nazione Napolitana, e affrontato temi come Mongiana, Fenestrelle, emigrazione, Garibaldi, suscitando un forte coinvolgimento da parte degli studenti.
Mi auguro che questo nuovo corso sia raccolto da molti altri docenti e funzionari scolastici, perché la ripresa del territorio, la salvaguardia della nostra gente inevitabilmente parte dalla scuola.
Noi ci saremo .
Forza e onoreFiore Marro
Riassestato il CDS Calabria per grazia di Dio e per volontà dei nostri esponenti calabresi.
di Fiore Marro
Caserta 14 marzo 2011
A Vibo Marina è stato riparato l’incidente di percorso avvenuto alla fine di gennaio, errori che accadono soprattutto quando si è mossi da sincerità , lealtà e fiducia negli altri.
Ho voluto spiegare che avevamo introdotto nella nostra scacchiera dei Comitati Due Sicilie elementi non idonei e che era dovere farne a meno, non perché noi siamo migliori o altro ma solo perché si trattava di individui non consoni al progetto CDS.
Quest’ultima esperienza ci consente però di mettere mano allo statuto per inserire alcune postille tipo: non accettare individui provenienti da associazioni che hanno cagionato molti problemi alla Nazione Napolitana.
Sembra che il messaggio sia stato recepito dagli amici soci CDS Calabria.
Si riparte con il progetto di sempre quindi anche in Calabria; Saro Messina sarà il coordinatore regionale per i prossimi 3 anni, fino alle nuove elezioni nazionali. La sua nomina è avvenuta nel corso di una giornata che ha visto confluire a Vibo anche altri tre coordinatori dei Comitati Due Sicilie, Vincenzo Taranto CDS Sicilia, Gianni Pisciotta CDS Basilicata e Alfredo Cafiero CDS Napoli.
Sono state distribuite le tessere sociali per il 2011.
In riguardo alla nostra funzione, ho ribadito il concetto progettuale del nostro movimento, noi non inseguiamo corone monarchiche, per questa funzione c’è l’ Ordine Costantiniano e non facciamo neanche sfilate pittoresche che spettano ad altre associazioni, non serve quindi a mio giudizio inflazionare un mondo che già di per se è inflazionato, non inseguiamo nemmeno “il famoso di turno”, noi dobbiamo costruire i dirigenti del futuro, quelli che devono poi sostituire la classe dirigente di oggi che ha fallito, nella scuola, nella politica, nella società, da noi “gli eletti illuminati” non devono attecchire, a noi spetta altro compito.
Noi siamo un movimento popolare fatto di uomini e donne, che deve assolutamente ricercare il consenso della gente di buon senso, noi siamo quelli che fanno parte della società civile del Sud, imprenditori, piccoli artigiani, negozianti, operatori economici, piccoli produttori,quindi il motore pulsante della popolazione .
Certo non perdiamo mai di vista il compito della ricerca avvalendoci di elementi di spicco come Valentino Romano, Erminio De Biase, Massimo Cuofano, Armando Donato Mozer, Giuseppe e Ilario Simonetta,Davide Cristaldi e l’apporto di amici come Roberto Della Rocca; vantiamo economisti di spessore come Luca Longo; ma la mia idea rimane quella di costruire un forte nucleo identitario che possa risultare la voce della gente delle Due Sicilie.
Si riparte quindi con Francesco Camastra, Giuseppe Cristiano, Franco Falbo, Esterina Cataldo,Giovanni Spadea, Raffaele Massaria che si sono stretti attorno alla figura di Saro Messina .
Un saluto fraterno a chi è stato con noi ieri, tra cui Michele Bisceglie da Crotone, che mi ha fatto dono della sua opera, e poi Michele Furci, Walter Barbieri Correale e Marilina Coluccio e la socia CDS Sicilia Katiuscia Cormaci.
Forza e onore
giovedì 3 marzo 2011
Intervista a Fiore Marro su "FUTURA"
Intervista al presidente dei CDS in occasione dei festeggiamenti del 150° anno unitario
"I 150 dell'Unità d'Italia noi li festeggeremo sventolando la bandiera del Regno delle Due Sicilie", dice Fiore Marro, 47 anni, di San Nicola La Strada in provincia di Caserta, e presidente dei Comitati Due Sicilie, il 17 marzo non tutti gli italiani si preparano a ricordare l'Unità d'Italia nello stesso modo. Sì, perchè la storia del Risorgimento può essere letta e interpretata da molti punti di vista. E, per molti, le tappe militari dell'unificazione non sarebbero state altro che un'invasione bella e buona a danno del Regno borbonico delle Due Sicilie.
Neoborbonici, revisionisti, indipendentisti, meridionalisti: li chiamano e si chiamano con nomi diversi. "Non siamo un partito, siamo una nazione", ci spiega Marro "E, come una nazione, abbiamo tante varietà di vedute ed estrazioni al nostro interno. Il mondo dei movimenti meridionalisti è molto frammentato. Non abbiamo ancora trovato un leader che ci abbia uniti tutti, come è avvenuto con Bossi per la Lega Nord".
E infatti navigando nel web oltre al Movimento Neoborbonico, dal quale Comitati Due Sicilie si sono separati nel 2007, e all'indipendentista Associazione culturale Due Sicilie, si incontrano i gruppi napoletani Insorgenza Civile e VANTO (acronimo di Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell'Orgoglio), la pugliese Azione e Tradizione e il Movimento meridionale in Calabria.
E non mancano i mezzi di informazione online come la Nazione Meridionale, "la voce che parla ai popoli muti dell'Italia del Sud", il quotidiano Il Nuovo Sud e la nenonata radio Regno FM, "la radio che dice solo la verità", come ripete il jingle tra una canzone e una pillola storica e l'altra.
Dal Sud al Nord: a maggio per la seconda volta i sostenitori dei Comitati Due sicilie si preparano a manifestare, qui a Torino, contro il Museo Lombroso, che conserva i resti di numerosi "briganti" meridionali, e al Forte di Fenestrelle, per ricordare gli oltre 20 mila soldati borbonici e papalini che lì furono impregionati a partire dal 1861. "Sarà una protesta pacifica", precisa Fiore Marro. "L'odio è sempre un sentimento stupido e il nostro obiettivo, in fondo, è quello di riuscire a stimolare il dialogo, anche a livello istituzionale, pre riorganizzare l'Italia, eliminando gli sbilanciamenti che riguardano il Sud".
martedì 1 marzo 2011
“Storie di briganti e brigantesse… gli uomini non ne sapranno niente”
La commedia teatrale “Storie di briganti e brigantesse… gli uomini non ne sapranno niente”, andata in scena nei giorni sabato 29 marzo e domenica 30 marzo 2008, al Teatro Tasso di Napoli, con la regia di Enzo Morzillo e le musiche di Eugenio Bennato, è l'evento rivelazione, il fenomeno “a tinte forti” di questa stagione teatrale napoletana degli autori emergenti.Fiore Marro, l'autore della commedia, l'ardito timoniere, ha condotto il pubblico in un avvincente viaggio nel tempo, riportandolo indietro al 1863 nel pieno degli eccidi di Pontelandolfo e Casalduni, per poi ricondurlo nel 2008 arricchito di nuove consapevolezze storiche e identitarie.
Fiore è apparso il primo spettatore ad essere stregato da alchimie, magie, da egli stesso evocate, tanto è da esser stato visto durante il corso di tutta la rappresentazione, seduto nelle “retrovie”, confondendosi nella platea, preferendo di rimanere in una delle ultime file. Dunque egli stesso testimone sconcertato e forse incredulo nel vedere la sala gremita da un pubblico partecipe, entusiasta, colto di sorpresa da una commedia rivelatrice di verità storiche, da troppo tempo nascoste, tanto da suscitare negli spettatori desideri di giustizia, commenti da chi ha voglia finalmente di riscatto!Per il popolo meridionalista duosiciliano, in questo sabato d'inizio primavera la prima teatrale era pervasa ancora prima di cominciare, da vibrazioni particolari che già preannunciavano grosse sorprese. Le note e le voci della Compagnia Aquilana di Canto Popolare con a capo l’ottimo Enzo Matarazzo permeavano l'attesa di un'atmosfera suggestiva.Pochi istanti dopo si è aperto il sipario. La scenografia di Marco Antignani e Diego Capezzuto, è stata la finestra del tempo spalancatasi nella seconda metà dell'800 sul bosco abruzzese.Una folata di vento d'altri tempi, è entrata in sala.Una sferzata di eventi, tragici, eroici, non privi di patos e di comicità, tanto per non smentire il carattere tragicomico della scuola teatrale napoletana il quale ha caratterizzato per intero il viaggio in questa storia, emblema del triste destino a cui andò incontro inesorabilmente il Regno Delle Due Sicilie.Il pubblico era già rapito... ora in apprensione per le sorti dei protagonisti, ora divertito per le cacciate comiche dei due simpatici “navigatori onirici”, scandendo al ritmo di applausi, scrosciati a più riprese, le gesta di Cosimo Giordano, il brigante interpretato da Enzo Morzillo e della sua banda di brigantesse, Michelina De Cesare, Maria Antonia , Maria Lucia,interpretate rispettivamente dalle bravissime Maria Vittozzi, Anna Avano e Angela Sarracino. Applausi anche per la eccellente voce di Daniela Ruggiano nelle vesti della cantastorie e naturalmente per gli altri personaggi come Eleonoro Negri, interpretato da uno splendido Renato Miano, Irene, interpretata da Irene Culoma, Mattia, interpretato da Mattia Brancaccio, Nino Lepore, interpretato da Alberto Consiglio e ancora PasqualeTartaro nelle vesti di Sabatino Lepore, Loredana Rico nelle vesti di Donna Anna Celeste de Rosa, Ciro Chirichella nei panni di Alfonso Scirocco, Gennaro di Maio, nei panni di Giuseppe Galasso, Gerardo Marotta, interpretato da Nicola Terracciano.Applausi e soprattutto tante risate anche per i due esilaranti Mimì e Totore, rispettivamente interpretati da Nicola Napolitano e Antonio Ruggiano. Riconoscimenti da parte del pubblico per tutti gli eccellenti protagonisti di questa riuscita commedia, dettata letteralmente da quel cuore meridionalista semplice e puro di Fiore Marro.
A.A.