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mercoledì 3 agosto 2011

FIORE

FIORE (di Pina D'Insanto)

Fiore
quanta semplicitá,
quanta spontaneitá
e chella smania ardente
e te  abbracciá,
chillo desiderio
che tene
dint o' core
de doje Sicilie
da riunificá,
chella voglia
e cumbattere e lottá
che nun o fa fermá,
nun o fa addurmentá.
Fiore
é n'aria doce
e primmavera,
na canzona nova
che te scorre
dint e vene
e che te fa scetá,
te fa scennere in piazza
pe alluccá
so meridionale,
ma m' avita rispettá
PINUCCIA E VIA NAPULE

lunedì 25 luglio 2011

Il silenzio colpevole e assordante degli amministratori comunali.

 di Fiore Marro
Caserta 25 luglio 2011
 
Anche  davanti alle più terribili sconfitte fisiche e morali , la nostra gente  ha comunque e sempre una dignità commovente, una reazione straordinaria alle avversità.
A Maddaloni ho assisto ad uno di questi momenti  , mi sono sentito orgoglioso di questi ragazzini, di queste donne che non si arrendono al sopruso, all’abbandono e alla miseria terrena.
I Lazzari non hanno mai abbandonato la speranza, nonostante lo sterminio subito.
Nel Rione San Giovanni della storica cittadina casertana c’è una  villetta comunale totalmente abbandonata  al degrado e a se stessa,  sono stato spettatore di ciò che affermo, ma l’ episodio che segue la dice davvero lunga sulla voglia di vivere decorosamente da parte della gente di buon senso che vive nelle nostre contrade, individui abbandonati a loro stessi e alle loro angosce senza fine.

Ho visto bambini , donne e genitori lavorare per rimettere in sesto un luogo forse l’unico nella zona, dove poter rifugiarsi dal caos cittadino, uno spazio dove piccoli , mamme e anziani dovrebbero essere messi in condizione umane , dove sostare e rinfrancarsi e che invece il silenzio colpevole e assordante degli amministratori comunali la fa da padrone.  
Il luogo è davvero improponibile , panchine divelte, bagni rotti, altalene distrutte,  corrente elettrica a vista di tutti, erbacce, munnezza , topi.
Perché accade questo? A chi giova questo degrado? Dove sono gli amministratori?
Una casta senza vergogna quella dei politici nostrani,che ha spinto questi cittadini a farsi netturbini e operai , giardinieri e imbianchini della cosa pubblica, una lezione di buon vivere ad una casta quella politica  che ha toccato il fondo senza sorta di discontinuità.
Le avvisaglie del gesto degli abitanti del Rione San Giovanni è un campanello d’allarme al malessere che sta pervadendo l’intera città maddalonese ma che si sta comunque  diffondendo nell’intero  meridione d’ Italia.
Faccio un appello al sindaco del comune di Maddaloni e al presidente della Provincia di Caserta di prendere  seri provvedimenti per ripristinare la villetta in questione, unico momento di ritrovo e pace dei cittadini della area in questione.
Per inciso i residenti della zona stanno raccogliendo firme per far presente la questione a chi di dovere.
Fiore Marro


venerdì 22 luglio 2011

Una aggregazione si, ma seria.

di Fiore Marro
L’Italia ha 150 anni e li dimostra tutti. La nazione di papà con il tricolore nel sussidiario e le filastrocche patriottiche all’asilo non c’è più. Il tempo in cui i napoletani ardevano di spirito dannunziano con Scarfoglio nazionalista, è una curiosità per studiosi. E’ lontano l’idillio patriottico in orbace che faceva di Napoli il porto dell’impero di faccetta nera, un sogno seppellito dalle bombe degli americani.
Gli italiani si sono divisi dopo la guerra senza il sentimento di unità di destino nell’universale di cui parlava Josè Antonio Primo De Rivera, senza quel plebiscito quotidiano che faceva la nazione.
Vani sono gli sproloqui di Napolitano come erano patetici gli sforzi di Ciampi e Pertini. L’Italia s’è rotta nell’arroganza egoistica del nord ma anche nel nichilismo delle classi dirigenti del Sud. E’ una semplice constatazione dello stato di fatto quella che facciamo: l’Italia è una espressione geografica che mantiene per inerzia la sua sovrastruttura.
Le politiche ideologiche sono venute meno e con esse ogni solidarietà trans regionale. Esiste solo la politica territoriale e la lega ha il merito di averlo espresso senza infingimenti
Noi invece al Sud viviamo in bilico tra astrattismo pseudo politico e clientelismo affaristico. Alcuni rincorrono le chimere ideologiche senza comprendere che i fantasmi del socialismo, del comunismo,del fascismo sono spettri vuoti nello scenario meridionale, altri pensano a riempirsi le tasche senza scrupoli.
C’è anche un sentimento strano che pervade molti meridionali, una sorta di iperrealismo che ritiene troppo concreto e ragionevole lo status quo, fatto di stato, istituzioni, unità nazionale, etc. Per costoro l’irrazionalità bossiana è inconcepibile perché metterebbe in discussione le certezze storiche fatte di impieghi pubblici (per chi ce li ha), di rappresentanze politiche tradizionali, di bandiere ed inni, di sicurezze (apparenti) del simulacro di stato che regge le sorti del paese o di una sua parte.
Purtroppo per quanti sono al palo degli avvenimenti, gli scenari rassicuranti degli anni del dopoguerra sono finiti e la situazione è mutata.
L’irrazionale accoppiato al concreto, al terragno, l’elemento conio ha preso il posto degli schemi illuministici o tardo apollinei. Occorrono nuovi metodi e nuove analisi. La persistenza degli aggregati mantiene in vita ancora lo stato italiano in maniera meccanica e pensare a scissioni non risulta realistico anche per la modestia attuale del movimento del comitato duosiciliano.
L’unica scelta strategica è quella di alimentare e far crescere una forte componente culturale, sociale e politica che influenzi e determini scelte a favore del Sud ed a difesa dei meridionali ovunque residenti. Per fare questo occorre forza, studio,continuità e credibilità.
Una aggregazione ma seria a difesa dei diritti dei nostri corregionali, campagne di autostima per il meridione, scelte programmatiche ed obiettivi incalzanti sulla classe dirigente (sic), manifestazioni di piazza ma anche la presentazione ed il perseguimento di piani di elaborazione economica, produttiva e sociali .
Vogliamo una scuola seria per i nostri giovani dove non ci sia il gap che ci mette a mal partito con l’Europa, vogliamo infrastrutture per il territorio, vogliamo tutela per l’agricoltura, sbocchi professionali per i nostri giovani, servizi pubblici con standard europei, il tutto in una strategia di rinascita del Meridione. Questi obiettivi sono essenziali alla nostra sopravvivenza come entità geopolitica e dobbiamo portare l’accento su tali argomenti.
La gente deve capire che bisogna uscire dal guscio e mettersi alla prova per il futuro della nostra terra. Per questi risultati occorre toccare tutte le corde da quelle attivistiche a quelle intellettuali. Il Sud ha bisogno di forza per meritare rispetto, questa è la parola d’ordine.
Molti criticheranno questa impostazione che riterranno speculare alla Lega ma noi avremo la risposta pronta nella necessità di una difesa organica del nostro interesse in una politica degli interessi. Il mondo sta tornando all’epoca di ferro non c’è posto per soste o inadeguatezze. Le inerzie, i voli pindarici e le false aspettative si pagano con la fine di ogni prospettiva per i nostri figli.
Fiore Marro

lunedì 18 luglio 2011

Intervista con Fiore Marro: Presidente Nazionale dei Comitati Due Sicilie

INTERVISTA CON FIORE MARRO: PRESIDENTE NAZIONALE DEI COMITATI DUE SICILIE
L’incontro di questa settimana con un illustre concittadino Sannicolese: Fiore Marro che è il presidente nazionale dei comitati due sicilie. 
La prima domanda nasce spontanea: che cosa è questo Comitato e di cosa si interessa?
E’ un movimento di opinione non politico che tende a mettere insieme le persone di buon senso che amano il proprio territorio per dare voce e futuro al sud e per il sud.
Dal nome del comitato sembrerebbe qualcosa di nostalgico?
Assolutamente NO, ma il nostro Sud è rimasto unito per oltre settecento anni prima dell’avvento Savoiardo, noi non vogliamo tornare indietro ma almeno chiarire il ruolo importante giocato dal nostro Sud nell’unità d’Italia e per dare una precisa connotazione geografica oltre che storica.
Pensa che da alcuni documenti storici risulta chiaramente che l’unità d’Italia è costata più al Sud che al nord, pensa che al momento dell’unità d’Italia su 668 milioni di lire il sud ne ha stanziati ben 443 – l’Italia è stata fatta con i soldi del sud.
Ma come è nata in Fiore Marro questa passione per la storia borbonica?
Come tutte le passioni è nata un po’ per caso, attraverso la lettura di un libricino che mi è capitato tra le mani un po di anni fa, poi uno studio e una ricerca più approfondita mi ha fatto conoscere tanti appassionati di questo periodo storico fino a diventare oggi il presidente nazionale di questo movimento.
Io so che tu hai pubblicato anche qualche libro su queste tematiche?
Si, ho pubblicato un primo libro qualche annetto fa dal titolo : “Un’anima divisa in due” e il primo Agosto uscirà un nuovo volume dal titolo “La fine dei vinti”, che è la storia processuale di quattro briganti, uno dei quali è un ex commissario di polizia borbonica “Giovanni D’Avanzo” incarcerato dai Savoia per essere stato troppo ligio al dovere nel suo lavoro di Commissario di Polizia. Poi ho scritto anche qualche commedia teatrale sempre sul tema del brigantaggio.
Credi francamente che nella situazione attuale dell’ Italia, per il sud ci sia ancora una speranza?
Poche speranze... forse l’unica possibilità è una grande rivoluzione culturale per creare una classe dirigente che nel futuro possa portarci fuori dall’attuale pantano....un’utopia? Chissà !
Se volessimo chiudere questa intervista con un messaggio di speranza per i nostri lettori?
Si, potremmo chiudere con una frase che i nostri comitati hanno preso in prestito da Thomas More: “E’ bene dare un poco a tutti che molto a pochi”.
Ringraziamo Fiore Marro per il tempo che ci ha dedicato, e per chi vuole approfondire l’argomento c’è il sito comitatiduesicilie.org
Antonio Miele
L'intervista alla pagina 15:
http://www.sabatononsolosport.it/16luglio2011.pdf

mercoledì 13 luglio 2011

Fenestrelle oscure

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
di Fiore Marro
Caserta 11 luglio 2011
Per il turista che scende dall’Europa o che giunge dalla Paludania: Fenestrelle risulterà un luogo suggestivo, a tratti anche romantico, immaginando cavalieri e donzelle che un tempo si rincorrevano.
Non per noi, che nostro malgrado abbiamo scoperto l'aspersione di sangue meridionale in quel posto abbarbicato nella Val Chisone, sangue versato in virtù di un giuramento fatto alla Patria duosiciliana e non ripudiato anche a costo della vita.
In quella calda mattina di sabato 9 luglio più ci avvicinavano al forte più ci attanagliava l’angoscia, un senso di oppressione e di dolore fisico ci ha accompagnato fino alla cella adibita a luogo di preghiera per le povere anime perite in quel sito maledetto.
Nella stanza del carcere sabaudo, dove è stata spostata la targa che ricordava l’atto eroico dei soldati delle Due Sicilie, posizionata prima nel centro della fortezza, Mariagiovanna Ferrante ha ricordato nome e cognome di alcuni di loro, di giovani militari napolitani che si immolarono, preferendo il martirio allo spergiuro, l’onore alla vergogna del tradimento, mentre ad uno ad uno venivano elencati i nomi dei nostri piccoli grandi eroi duosiciliani, una voce fuori campo, spontanea rispondeva: “Presente!”.
Poi la poesia di Antimo Ceparano a loro dedicata letta dal nostro Antonio Gambini ha reso alto un momento già toccante e indelebile.
Naturalmente oltre a nostri militari il mio saluto di commiato era rivolto a chi, in questi anni di ritrovato orgoglio, ha dato o cercato di dare forza e dignità alla nostra gente, un saluto a Mario Moccia, deceduto nel 2010 e che nel 2008 volle esserci a Fenestrelle nonostante i suoi problemi fisici, si avventò fino alla piazzaforte per onorare i martiri lì dentro rinchiusi, un saluto l’ho rivolto anche al compianto Nicola Zitara che fu l’autore di quelle incancellabili parole che sono scolpite nella pietra di Trani, pietra che volutamente scelsi come stele, una pietra della nostra terra su cui segnare l'immortale ricordo dei nostri martiri.
Non starò ora ad enumerare tutte le sensazioni che mi hanno accompagnato ma tra tante, la presenza di Lorenzo Del Boca dal primo minuto fino alla fine dell’incontro è una di queste, un grazie di cuore per il continuo supporto morale che un figlio del nord di frequente ci infonde.
La scelta sinergica che da dicembre del 2010 con Insorgenza Civile e con Nando Dicè ci vede legati nelle iniziative continua a dare i suoi ottimi risultati, mai come ieri  l’affluenza all'evento è stata  numerosa come in questa occasione, numeri sempre scarni naturalmente ma non certo le 10 unità degli altri anni.
Abbraccio e ringrazio tutti gli Insorgenti che sabato 9 erano a Fenestrelle con noi, il cammino è lungo e pesante come la salita che ci ha portato fin sopra la cella “borbonica” di Fenestrelle, ma alla fine la strada che abbiamo intrapreso sarà quella vincente.
I miei CDS, miei in senso tutelare naturalmente, da Pater Familia , Mariagiovanna Ferrante su tutti , organizzatrice dell’evento, un grande bravo a lei, ma pure grazie a Davide Cristaldi, Francesca Famà, Alfonso Vellucci, Enrico D’Avascio, Rosanna Brufferio, Antonio Gambini , Antonio Zambri, Massimo Plescia tutti figli del sud trapiantati nella “Terza Sicilia” esponenti al nord dei Comitati Due Sicilie.
Senza dimenticare i Comitati Due Sicilie partiti da sud, come Erminio De Biase, Emilio Barretta e Alfredo Cafiero compagni di viaggio questi ultimi due, che, con immensa pazienza e flemma hanno dovuto sopportare le mie imprecazioni su tutto, lo hanno fatto con fraterna tolleranza, e Mimmo Marazia,da Bari operatore oramai per antonomasia dei fatti riguardanti gli eventi duosiciliani.
Naturalmente un immenso grazie va ai presenti che non ho avuto modo di conoscere personalmente.
Una delle tante considerazioni che ho riscontrato e quella che oramai l’identità ha fatto breccia nella società civile, senza mai dimenticare di ringraziare chi ha aperto il solco. Ieri non c’era il borghese annoiato, che è stato per anni la figura emblematica del mondo meridionalista, ma uomini e donne di buon senso, dipendenti, imprenditori, operai, quelli che ritengo da sempre il motore del mondo, quindi da eterea che era la nostra battaglia sta diventando sempre più reale, consapevole.
Alla fine, comunque eravamo presenti per onorare chi ha tenuto alto l’onore e la dignità di un intero popolo, quello nostro delle Due Sicilie e quindi qualche inevitabile polemica di un qualunque disturbatore presente tra di noi alla conferenza o quelle provocazioni riscontrate a mezzo stampa su qualche testata nazionale che ha voluto etichettarci come leghisti o neo nostalgici non devono per nulla toccarci, abbiamo probabilmente colpito nel segno e quindi “l’avverso” reagisce e anche in malo modo, sono gli ultimi colpi di coda di un mondo ormai in agonia.
La delusione forte invece è venuta dall'assenza dei tanti, troppi e a volte vuoti movimenti sudisti che si autodefiniscono meridionalisti ma che poi alla resa dei conti esistono per davvero solo su internet o nella fervida fantasia di qualcuno.
A quelli che una parvenza di esistenza in vita è riconosciuta un solo appunto: eventi commemorativi anche se organizzati da un movimento o l’altro vanno comunque sostenuti e la presenza serve sul campo per dimostrare ai tanti che sono in attesa della ripresa che non stiamo giocando a fare i politici o i soldatini del Regno ma che davvero vogliamo dare una svolta a favore del sud.
Forza e onore
Fiore Marro

Fenestrelle 2011 il video

 http://www.youtube.com/watch?v=GXK4wwR_hBw&feature=channel_video_title 
















Per il turista che scende dall'Europa o che giunge dalla Paludania: Fenestrelle risulterà un luogo suggestivo, a tratti anche romantico, immaginando cavalieri e donzelle che un tempo si rincorrevano.

Non per noi, che nostro malgrado abbiamo scoperto l'aspersione di sangue meridionale in quel posto abbarbicato nella Val Chisone, sangue versato in virtù di un giuramento fatto alla Patria duosiciliana e non ripudiato anche a costo della vita.In quella calda mattina di sabato 9 luglio più ci avvicinavano al forte più ci attanagliava l'angoscia, un senso di oppressione e di dolore fisico ci ha accompagnato fino alla cella adibita a luogo di preghiera per le povere anime perite in quel sito 

Riprese Mimmo Marazia, montaggio Vincenzo Tortorella.

Copertina del nuovo romanzo di Fiore Maro "La fine dei vinti" che uscirà l' 1 agosto 2011


giovedì 7 luglio 2011

Marro (Cds) a Fenestrelle per commemorare i caduti delle due Sicilie

di Nunzio De Pinto
Giovedì 7 Luglio 2011
CELEBRAZIONI | S.Nicola la Strada
- Guardare all'Unità d'Italia ed al suo 150° anniversario con uno sguardo trasversale e "del Sud": è quanto farà una delegazione del Comitato nazionale delle Due Sicilie guidata dal suo presidente nazionale l'imprenditore sannicolese Fiore MARRO e da Insorgenza Civile, che sabato 9 luglio prossimo raggiungerà Fenestrelle (Torino) per commemorare "le migliaia di soldati borbonici morti senza un nome segregati nella Fortezza tra il 1860 ed il 1870 perché soldati ed ufficiali dell'Esercito delle Due Sicilie". Soldati, spiega ancora Marro "che si erano rifiutati di rinnegare il Re e la Patria per inchinarsi al conquistatore savoiardo, o semplici civili duosiciliani catturati con l'accusa di brigantaggio perché combatterono a difesa della propria terra". Una fortezza alla quale i piemontesi avevano rotto i vetri e gli infissi "per rieducare con il freddo i segregati della fortezza piemontese trasformata in lager. Dal 2008" - ha aggiunto Marro, fiero di essere duosiciliano - "una targa in memoria di quei caduti svetta su quel luogo di pena a memoria e monito per le future generazioni, ed ogni anno la nostra presenza a Fenestrelle si rinnova per onorare le vittime dell'Unità d'Italia perché gli italiani non dimentichino quale è stato il prezzo dell'Unità nazionale in termini di vite umane, e si prenda coscienza della dignità umana e del rispetto a cui hanno diritto soldati, ufficiali, uomini che hanno combattuto per una causa giusta: la difesa della propria patria contro una guerra non dichiarata e contro le promesse non mantenute che hanno portato, oggi, al declino del meridione. La nostra presenza a Fenestrelle - dice Fiore Marro, presidente del Comitato - "è un urlo al mondo per denunciare i crimini di guerra commessi contro una popolazione sottomessa che aveva trovato nel brigantaggio la sua forma di resistenza contro la prevaricazione di uno straniero conquistatore la nostra presenza a Finestrelle ogni anno vuole scuotere la coscienza degli italiani, perché sia finalmente presa consapevolezza di questi crimini e si riconosca pubblicamente l'errore dei padri prima di plaudire ai loro meriti, perché sia intrapreso in maniera equa e giusta il nuovo percorso di avvicinamento ai festeggiamenti di un'Unità nazionale guadagnata con il sangue dei meridionali"

mercoledì 6 luglio 2011

SERATA DEDICATA ALLA LETTERATURA IRPINA


Giovedì 7 luglio · ore  18.00
 Nella Sala Consiliare del Comune di Carife (AV)

Presentazione  del romanzo "Prima che tutto accadesse" di Maurizio Picariello
A Cura di Lucia Lapenna.
Condurrà l’ incontro Fiore Marro Scrittore, presidente Nazionale dei Comitati Due Sicilie

giovedì 9 giugno 2011

I 4 Referendum: il mio è 3 a 1

Caserta  9 giugno 2011
 
Domenica 12 e lunedì 13 si voterà per 4 referendum, nel caso per qualcuno ancora non sia chiaro il da farsi nel momento in cui si ritroverà la scheda tra le mani, riportandovi le parole di un gruppo web, tenterò di darvi una spiegazione: Se si vuole abrogare i decreti di legge sul legittimo impedimento, il nucleare in Italia e la privatizzazione dell'acqua pubblica, si deve votare SI. Se invece si è favorevoli a tutto ciò basta votare NO per dare il proprio voto alla NON-ABROGAZIONE dei decreti legge.
Detto questo, proverò ad esprimervi la mia personale opinione.
Per i quei quesiti sulla privatizzazione dell’acqua voterò due volte SI, nonostante sia assurdo parlare di evitare il pagamento dell’acqua pubblica, quando in verità, anche una pensionata come mia madre, la quale percepisce la minima, cioè la somma di 500 euro, paghi già profumatamente questo bene comune, ma per timore di un ulteriore aumento dell’H2O, voterò ed invito a votare SI, invitando, all’indomani del referendum i responsabili politici, specie del sud ed in particolar modo di Puglia, Campania e Sicilia, di provvedere alla sistemazione delle tubature che ad oggi risultano eccessivamente manomesse al punto che la dispersione dell’acqua arriva a punte del 50% dell’erogazione.
Quindi dopo aver fermato la “privatizzazione della privatizzazione”, diamoci dentro perché il tempo della tolleranza è finito.
Per la legge sugli impianti nucleari in Italia voterò SI, oramai è evidente che anche chi in questi anni ha fatto uso e abuso del nucleare, sta cambiando idea e sta indirizzandosi verso altre soluzioni.
Sulla questione del legittimo impedimento voterò NO, mille volte NO, al di là delle accuse di essere filo-berlusconiano, rimango del parere che la magistratura in Italia abbia troppo potere, si pensi alle incolumità di cui usufruiscono i magistrati, aggiungendo che una volta persa quella, taluni si trasferiscono in politica e prendono anche da lì tutti i benefici immunitari, hanno tanti problemi tranne quello di essere  giudicati, mi rifiuto di mettere ancora più potere nelle loro mani, poteri  senza impedimenti, io a tutto questo dico NO.
E’ diventato insopportabile veder approvare leggi al parlamento, per poi vederle annullare dalla Cassazione, che razza di mondo è questo? Per quale motivo si vota?
 Voterò NO, perché bisogna porre un freno a questo potere sfrenato della magistratura, Berlusconi passerà, gli uomini passano mentre le leggi restano e fare da correo a questo sistema non mi vedrà come collaboratore. Non vorrei che, approfittando del caso Berlusconi, il già malandato equilibro statale si azzerasse per essere tutto a favore del solo potere giudiziario in maniera definitiva ed irreversibile.
Riportando parole, incontrate sempre via web, ribadisco anche io il concetto di ricordare che ognuno ha la propria opinione in proposito, e si abbia un po' di rispetto per ognuno. Anche se questo è il tempo della coercizione sia da una parte che dall’altra, io … io speriamo che me la cavo.
Forza e onore.
Fiore Marro

martedì 7 giugno 2011

COMUNICATO STAMPA CDS e INSORGENZA CONTRO IL NUCLEARE E A FAVORE DELL’ACQUA PUBBLICA

Mercoledì 8 giugno 2011 alle ore 19.30 a Piazza Cavour, a Pontelatone (Ce) il presidente di Insorgenza Civile Nando Dicè e il presidente dei Comitati delle Due Sicilie Fiore Marro interverranno alla serata organizzata dall’Associazione di protezione ambientale Fare Verde a favore dell’acqua pubblica e contro il nucleare. L’associazione Fare Verde ha istituito il comitato “Vota Si per fermare il nucleare”, aperto a tutte le associazioni, movimenti e cittadini che intendono opporsi all’energia atomica al prossimo referendum. “Anche se l'acqua da molto tempo è di fatto un bene sfruttato anche economicamente è tempo di porre un freno allo stillicidio perpetrato alle tasche dei cittadini – dichiara il presidente dei Comitati delle Due Sicilie Fiore Marro - si vota SI domenica 12 e lunedì 13 giugno perchè è il momento di dire Basta! Siamo chiamati ad essere protagonisti e non spettatori del nostro futuro e del futuro delle generazioni future.” “Opporsi alla produzione dell’energia atomica e combattere per il mantenimento dell’acqua pubblica è una delle nostre lotte più importanti. – spiega il presidente di Insorgenza Civile Nando Dicè – La partecipazione alla serata di Pontelatone è solo la prima di una lunga serie di attività e di eventi che vedrà Insorgenza impegnata in prima linea per ottenere un sacrosanto diritto che è già nostro!”.

martedì 31 maggio 2011

E magari Partenope ha pure ragione.

Caserta 31 maggio 2011

Il dato importante che emerge dalla tornata elettorale di Napoli, in occasione del ballottaggio per il Comune di Palazzo San Giacomo è che la camorra è finita , altrimenti non si può spiegare il dato e la vittoria dello Sceriffo del Vomero.
Gaudium magnum.
Certo che il 26,38% di elettori pari 264.730 in una  città come Napoli è abbastanza scarno per affermarlo ma non ci sono storie, è stata debellata la camorra e i suoi derivati, adesso possiamo finalmente tornare a dormire con le porte aperte.
Meno allegra è a mio sommesso avviso  la situazione del credo duosiciliano filo borbonico o almeno indipendentista .
Non sarà certo chi elogia Mazzini o magari Mameli o  peggio ancora i traditori del 1799, che potrà mai dare un vero contributo di liberazione del territorio duosiciliano.
In fondo c’è da aspettarsi  tutto ciò, basta sentire la loro passione unitaria, l’amore per il tricolore, il senso dello Stato che li coinvolge contro la deriva leghista e contro quei quattro scalcagnati neo – borbonici giù a sud , le belle voci  del molisano Antonio Di Pietro, di Roberto Saviano , patetica quella lettura del giuramento della Giovane Italia,  quel gran simpaticone di Marco Travaglio il capo Pipì del giornalismo da salotto , senza certo dimenticarsi del salernitano Michele Santoro e del simpaticissimo Roberto Benigni, veri scardinatori dell’ attuale  sistema Italia , ma sempre in funzione dell’Italia.
Adesso però dallo scherno, dalle battute di Grillo alle vignette di Vauro bisogna occuparsi della cosa pubblica, si deve procedere per  amministrare la Res publica, anche se gli italiani hanno  già avuto in questi ultimi  18 anni l’assurdità di essere stati governati da un menestrello travestito da politico e  con i risultati che tutti conosciamo, per  essere garbati: una chiavica di risultati.
Ora anche per De Magistris la faccenda si fa  seria, si passa dalla spensierata fanciullezza senza responsabilità ad agire da adulti, cosa che molte volte diventa un trauma e  O’ Sceriffo stavolta non avrà certo la scusa che aveva da magistrato e cioè di non essere riuscito a chiudere nessuna sua inchiesta per via degli ostacoli che gli  procuravano taluni suoi superiori, stavolta non avrà nessun ostacolo, buon lavoro a lui e a chi ha creduto in questa scommessa. Ai  Napoli - centrici dico semplice Orate fratres ,  ne servirà molta.
Ciò  che non  comprendo, a questo punto, è l’esultanza di chi si professa meridionalista, questa gioia  per gli unitaristi che a me rimane incomprensibile, ma sarà colpa delle mie scuole basse, oppure meridionalista per taluni è forse solo un semplice ossimoro, un camuffare una natura ideologia che visto l’enorme fallimento mondiale viene nascosto con una voce troppo importante per essere  fagocitata in questo modo.
Certo dopo oltre un decennio di lotte identitarie ritrovarmi ad essere con gli altri amici CDS e Insorgenza Civile  la voce dello scarno 0,24% dei napoletani significa che il prodotto da noi offerto  non è nè conosciuto nè commestibile, oppure, più semplicemente, che Napoli se ne frega di liberarsi.
E magari Partenope ha pure ragione.
Questo nostro fallimento elettorale va analizzato come giusto che sia, non è da noi fare gli “struzzi” .
Forza e onore
Fiore Marro. 

martedì 17 maggio 2011

Ripartiamo da quel che abbiamo ottenuto













di Fiore Marro
Caserta 17 maggio 2011
Non avevamo poteri forti alle spalle, nè un partito politico radicato che ci appoggiasse.
La nostra era un’idea  nuova e al servizio del Sud.
La nostra, la mia sarà e rimarrà la stessa idea fino alla fine dei miei giorni.
Per quel che riguarda Napoli, lascio spazio di argomentazione e di riassumere i fatti  a chi più di me si è dato da fare.
 Mi auguro che non ci sia troppa delusione. Io sono fiero di questo risultato e di questa battaglia.

Talmente tanto fiero, che per le prossime iniziative sul mio territorio, le liste politiche da me allestite o con le quali collaborerò saranno solo Insorgenza Civile .
Agli amici di Insorgenza dedico un unico pensiero: Dicè e i suoi hanno sdoganato il meridionalismo , allontanandolo da pazzarielli e folclore che rendono tanti danni alla lotta di liberazione nazionale duosiciliana, ed a loro va il mio più sentito ringraziamento.
Comincio col ringraziare gli uomini e le donne e i ragazzi che si sono messi a disposizione come rappresentanti dei CDS candidandosi in Insorgenza. La compattezza e il senso di appartenenza a un progetto comune sono stati eccellenti.
La mia candidatura a San Nicola è stata una vera Caporetto. Nonostante la vittoria della lista civica dove ero candidato (che è arrivata quarta dietro PDL, PD E UDC) il mio risultato non è stato certo quel che mi auguravo né un vanto quindi da esporre. La piccola pattuglia CDS ha però funzionato, a partire dai 4 rappresentanti di lista , Antonio Grillo, Fabrizio Sorrentino, Francesco Aruta e Pietro Casale, proprio a Casale. Ma a suo padre , il veterano CDS Nicola Casale, sento il dovere di chiedere venia. Cinque anni fa aiutai a suo discapito chi invece si è rivelato  in questa occasione una assoluta delusione, sotto il profilo morale e umano, calpestando anni di amicizia e di collaborazione, un ulteriore sconforto intascato nell’infinito mare magnum  degli ignavi.
I nostri voti a San Nicola  sono voti ideologici. Quindi non posso fare altro che ringraziare chi ha creduto in me. Tutto sommato non devo lamentarmi. Nei paesi il voto è tribale, di famiglia o di partito nazionale , ed io non ho nessuno a San Nicola come famiglia. La mia era una lista civica e non un partito riconosciuto. La mia battaglia è una chiara appartenenza  sudista. Allora  ripartirò da quel gruzzoletto di consensi ricevuto. I miei voti sono prettamente concettuali, quindi meridionalisti. Immaginate dove si potrebbe arrivare se in ogni comune del sud ci fossero una trentina di persone meridionaliste....
Non ne servirebbero molti. Una trentina di figli del sud. Non giustizialisti. Non urlatori. Non violenti nè prevaricatori. Ma gente vera e onesta, con la sana idea di costruire un sud migliore.
I numeri in questo momento dicono il contrario, ma io oggi ho aggiunto altre tacche sul manico del mio “fucile identitario”
La strada è lunga ma noi ci proviamo. Per i miracoli cercheremo di attrezzarci.
Forza e onore
Fiore Marro.

lunedì 2 maggio 2011


Intervista di Fiore Marro e Nando Dicè durante la trasmissione Overbook su Radio Città Aperta condotta da Enzo Di Brango

venerdì 29 aprile 2011

giovedì 28 aprile 2011

Convegno all' I.T.I.S. "E. Barsanti"- Pomigliano D'Arco (NA), 9 Aprile 2011



I Comitati delle Due Sicilie, a cura de l'Associazione "Campania Felix" e l' I.T.I.S. "E. Barsanti" di Pomigliano D'Arco (NA), hanno  partecipato al Convegno di Storia Patria e alla mostra iconografica sul Brigantaggio che si è  tenuto il  09.30 del giorno 09 Aprile 2011 presso la biblioteca didattica del predetto istituto.


Fiore Marro (Presidente nazionale dei CDS)

Leonardo Brunacci ( Ass. Campania Felix)

lunedì 18 aprile 2011

“La fine dei vinti! Giovanni D’Avanzo, da gendarme a brigante”


Recensione in anteprima del Romanzo: “La fine dei vinti! Giovanni D’Avanzo, da gendarme a brigante” di Fiore Marro Il romanzo di Fiore Marro “La fine dei vinti! Giovanni D’Avanzo, da gendarme a brigante”, si presta a diversi piani di lettura, caratteristica questa atta a conferirgli un interesse tutto particolare nel panorama del romanzo storico.
a storia nella sua lettura immediata si presenta con un taglio asciutto da cronista, ed infatti il protagonista, la voce narrante, è quella di Paolino Amato, avvocato e giornalista dell’Osservatore.

Ma Don Paolino è anche un uomo che per vicende personali conosce Giovanni D’Avanzo, ex gendarme ora implicato nel processo alla banda La Gala, suo amico d’infanzia, nei confronti del quale è legato da affetto profondo e un debito di riconoscenza.

Così parte come giornalista ad incontrare l’ex amico in carcere, con mille domande riguardanti l’intera vicenda di cronaca di per sé tremenda ed a tratti terribile.
Una vicenda che vede gli imputati accusati finanche di cannibalismo e che al di là dell’immaginazione tratta invece di fatti presi dalla verità degli atti processuali del tempo, essendo questo un romanzo storico che attinge a documentate vicende penali del 1863.Ma l’aspetto più interessante della narrazione di Fiore Marro è nella contrapposizione, sempre presente ma mai ostentata , tra etica e assenza dell’etica, onore ed abominio morale, a cui va ad inserirsi, come motivazione suggerita ma non imposta, non “strillata”, il legame tra perdita della propria identità culturale di appartenenza, e nascita, o meglio, ritorno alla barbarie umana, come a voler suggerire come possa essere facile, tolto il supporto culturale che ci guida, tornare ad essere fiere, ed a disconoscere la stessa sacralità del corpo, anche se del nemico, di cui ci si può tornare a cibarsi come ultimo affronto.
Ma in una lettura antropologica del testo vi si può anche scorgere nell’assimilazione delle carni del nemico il rovesciamento totale dei normali parametri, il livello zero della dualità vittima carnefice, dove il carnefice muore nella morte della vittima, a sua volta carnefice.
Anche le ultime guerre da quella dei Balcani a quella del Ruanda hanno visto compiersi questa stessa parabola verso l’inferno, perché sì di discesa agli inferi si tratta, perché cosa resta ad un uomo che ha perso con la propria terra il proprio senso di appartenenza al “gruppo” e con esso al mondo civile? La barbarie, quella autentica, non è quella del vinto,ma quella di chi lo ha ridotto tale derubandolo della propria Storia sociale, ed in quegli anni nelle nostre Terre è successo giustappunto questo …
Bravo l’autore nel tratteggiare i personaggi,dove fin dal Titolo, nella contrapposizione gendarme/brigante, riesce ad unire più che a dividere , bravo nel farceli intuire e percepire al di là del testo, con una capacità evocativa e narrativa tale da regalarci un quadro di Caravaggesca memoria, di ombre e luci.La memoria appunto, quella che non dobbiamo perdere, la memoria critica, quella che a volte dobbiamo andare a recuperare nel sonno della Storia ufficiale, grazie a romanzi come questo, capaci di parlarci di uomini e di riportare in vita le nostre radici …

domenica 3 aprile 2011

La nostra idea per un futuro di autonomia e di libertà .

Di Fiore Marro Caserta 3 aprile 2011 S. Nicola la Strada si trova ad affrontare una scelta decisiva per il suo futuro, le prossime amministrative vedranno contrapporsi, ma anche allearsi, la storia con il nuovo, il futuro, per intraprendere un percorso il più duraturo possibile, che riporti la nostra città allo splendore e all'imbocco di un "nuovo corso", auspicio di crescita e sviluppo. I problemi nella nostra città esistono, a cominciare dalla necessità di una rielaborazione del vecchio piano urbanistico, rielaborazione necessaria visto lo sviluppo esponenziale della città e del suo Interland, e la nostra non è una proposta da slogan elettorale ma nasce dalla seria consapevolezza delle esigenze della nostra città, esigenze che ovviamente non sono statiche ma in costante e progressiva trasformazione. La nostra città ha esigenze precise ed io, con l’apporto della squadra dei CDS, ho la ferma volontà di portare un programma di azioni per migliorarne la vivibilità e sopratutto la viabilità. Ho voglia di Lavorare per la città, con un’attenzione particolare ai giovani, che hanno bisogno di avere spazi di aggregazione idonei, ma anche di essere educati ad una politica del sociale della quale sono, ormai, quasi completamente disinnamorati; ma come ben sappiamo l’essere lontani dalla politica, intesa, in maniera pulita, come impegno nel sociale e per il sociale, vuol dire non favorire il passaggio del testimone da noi alle nuove generazioni, e questo significa non costruire il nostro futuro. Personalmente voglio indirizzare il mio impegno verso il rendere la nostra città più pulita, il fornire servizi di qualità per l’infanzia, con asili di quartiere, ed un’assistenza agli anziani, creando magari delle cooperative di giovani che si dedichino a queste attività, creare maggiori aree verdi ed attrezzate con i giochi per i bambini, ampliare la biblioteca per studenti di tutte le età. La storia della nostra città è antica e ricca, abbiamo radici borboniche di cui tutt'oggi se ne scorgono le vestigia, il Convitto, la certosa del periodo Carolino, la purtroppo disconnessa Canetteria Reale, i Mulini Palomba da ristrutturare...tutto ciò rappresenta la nostra Storia e questa nostra Storia dovrebbe diventare parte viva della nostra vita cittadina, attraverso visite guidate ai luoghi sopra menzionati, ed anche incontri e seminari che ne approfondiscano la conoscenza e la rendano accessibile a tutti i nostri concittadini ed anche visitatori, creando posti di lavoro, abbinando così la cultura con le necessità lavorative. Dare continuità all'impegno intrapreso dalla giunta comunale uscente, incrementare cioè le strutture sportive sul territorio, e a chi mi dirà che possono essere cose poco importanti, rispondo dicendo che lo sport è una palestra per la vita, insegna infatti una disciplina di comportamenti che fanno parte del nostro bagaglio umano e che promuovono il nostro senso etico. Vorrei inoltre lanciare un altro sasso nello stagno dell’immobilismo e lanciare quella che più che una provocazione vuole essere una dichiarazione d’amore alla nostra Storia: sostituiamo i nomi delle strade cittadine dedicate a quelli che hanno conquistato in malo modo la nostra Terra e rendiamo onore, invece, a quanti hanno lottato, prodotto e finanche sono morti per essa. Basta con il finto buonismo, basta col non prendere posizione, noi dei Comitati Due Sicilie vogliamo, io voglio, essere la Vostra voce: Insieme in marcia per il Sud che vogliamo costruire! C’è un paese diverso , il nostro.

sabato 19 marzo 2011

Le Brigantesse del III millennio, il valore aggiunto dei CDS

di Fiore Marro

Caserta 18 marzo 2011

"La gente è folle, festeggia l'unità italiana e, soprattutto i meridionali.....sono degli emeriti ottusi, per capirlo, bisogna vivere per un po' al nord", cosi esordisce Gabriella Terracciano casertana trapiantata in Basilicata, cidiessina della prima ora, ha sposato infatti il progetto dei Comitati quando per motivi di lavoro viveva in Piemonte , Gabriella il sud "femmina e ribelle" che si desta .

Ho da sempre ritenuto la donna il valore aggiunto, il tocco finale di tutte le cose.

Le donne dei CDS sono oggi il vero motore del movimento che mi vede presidente nazionale: decise, leali, fiere, combattive, aggressive e comprensive; la nuova frontiera della resistenza duosiciliana, le degne discendenti di Serafina Ciminelli, di Maria Capitanio e di Michelina De Cesare.

Decise e leali come ultimamente accaduto in Calabria, pronte anche a defilarsi, magari disperate ma ferme pur di evitare scempi identitari; ribelli e fedeli come Esterina Cataldo, appassionate come Marilina Capuccio.

Dolci e feroci, piene di passione vera come l’ abruzzese Chiara Costa, brigantessa e regina al tempo stesso, la forza della donna del sud.

La forza dei Comitati Due Sicilie passa attraverso le ricerche, le nozioni profonde e l’amore patrio della Brigantessa Maryjo o meglio Mariagiovanna Ferrante, l’altro Vesuvio delle Due Sicilie , nostro riferimento in Piemonte .

Brigantessa giovane ed emigrata, combattente piena di volontà, passione, forza e spirito di rivalsa, i tratti della sua terra si manifestano in ogni suo gesto, in ogni sua parola, Lei la Calabria che produce in Padania, Francesca Famà da Nicotera, nuovo punto di riferimento in Lombardia.

A Caserta, da noi, una forza della natura è stata, per lungo tempo, Serena Mandato, la sua passione per Francesco II e per la perla di Palazzo Reale ci ha molte volte esortato a compiere azioni a protezione della Reggia vanvitelliana, il suo pianto davanti allo scempio che per diverso tempo ha dovuto subire il palazzo borbonico rimarrà indelebile nei miei ricordi più intimi.

A Piazza Dante di Napoli il 17 marzo i tra i tanti a manifestare la volontà di dire no ai festeggiamenti risorgimentali c’era Katiuscia Cormaci, con i suoi bambini bardati con i vessilli borbonici, commovente, encomiabile, indimenticabile figura di brigantessa duosiciliana direttamente da Naso, più di cinquecento chilometri per far sapere al resto dei figli delle Due Sicilie che c’è anche lei a combattere per un mondo migliore.

Pino Aprile nel suo libro esordisce con un : "Io non sapevo che … " e così dice a tutti la brigantessa appula Angela Dinuzzi barlettana con sangue brindisino nelle vene, lei la Puglia che produce e che combatte, lei non sapeva ma poi … la sua volontà indistruttibile , le sue indiscusse doti di donna del sud, la sua forza nel difendere ogni brandello di terra meridionale è orgoglio per la nostra intera comunità.

Il 17 marzo a Vibo Valentia le compatriote Tullia Naso e Carla Suriano hanno letto dei loro pensieri su il perchè noi meridionali non abbiamo nulla da festeggiare su questa falsa unità, brigantesse che hanno attestato un semplice granello di sabbia veritiera nel deserto della falsa unità.

E a Napoli? Si anche qui, nella capitale abbiamo la fortuna di pregiarci di una brigantessa doc, Maria Rosaria Nappa, sempre comprensiva, amicale, gioviale , la figura della vera donna del sud.

Ho sempre ritenuto che le brigantesse siano il vero sprone del resistente legittimista duosiciliano.

Ritengo che oggi si sta crescendo anche, anzi soprattutto, grazie al loro apporto.

Benvenute brigantesse sorelle, grazie di essere con noi, esempio e coraggio di un mondo nuovo che viene da lontano.

Forza e onore Fiore

venerdì 18 marzo 2011

Scuole del sud voglia di Due Sicilie

di Fiore Marro

Caserta 11 marzo 2011

Da più parti ci veniva chiesto di introdurre le nostre ricerche, le nostre pertinenze e la nostra passione identitaria duosiciliana nelle scuole, negl’istituti scolastici che però non sono mai risultati molto disposti a dare ausilio, solo qualche “mosca bianca” ogni tanto, con una personale massiccia dose di coraggio è riuscita a fare in modo che qualche incontro venisse allestito in alcune aula studentesche; altri come il funzionario scolastico di Scafati Vincenzo Giannone è addirittura riuscito ad intitolare una scuola al grande Ferdinando II, un evento che ha emozionato centinaia di Compatrioti sparsi per il mondo.

Da qualche tempo i Comitati Due Sicilie grazie all’apporto organizzativo dell’Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie e alla costante sagacia di alcuni funzionari scolastici come i docenti della Isabella D’Este a Napoli, Adele Vairo a Caserta ed Eleonora Matteo a Bari hanno dato l’opportunità di poter presentare le "Due Sicilie", la Nazione delle Due Sicilie, vista dalla parte identitaria, la parte che rappresentiamo con orgoglio e passione, e che finalmente è potuta entrata anche nella scuola.

Abbiamo affrontato temi vari: economia, industria, periodi storici , brigantaggio, legittimismo, Borbone.

Questo ci sta consentendo di iniettare nell’anima dei nostri futuri cittadini di Napoli, Caserta, Bari, Avellino e speriamo di tante altre scuole , quel senso di appartenenza che ci auguriamo sarà la vera vittoria del nostro movimento, e dell’intero movimento meridionalista.

Ad Avellino stamane è stato un momento davvero inimitabile, sia il corpo insegnante sia i ragazzi sono stati attenti e a tratti si mostravano sbalorditi dalle cose che ascoltavano, ma fortemente interessati alle nostre esposizioni.

I miei compagni di “viaggio” in questa occasione sono stati Nando Dicè e Mario Picariello, rispettivamente il presidente e un esponente del Movimento Insorgenza Civile, e devo ammettere che in occasione del convegno all’istituto di Avellino sono stati brillanti e travolgenti, suscitando applausi a ripetizione.

Abbiamo fatto un excursus dei primati della Nazione Napolitana, e affrontato temi come Mongiana, Fenestrelle, emigrazione, Garibaldi, suscitando un forte coinvolgimento da parte degli studenti.

Mi auguro che questo nuovo corso sia raccolto da molti altri docenti e funzionari scolastici, perché la ripresa del territorio, la salvaguardia della nostra gente inevitabilmente parte dalla scuola.

Noi ci saremo .

Forza e onore

Fiore Marro

Riassestato il CDS Calabria per grazia di Dio e per volontà dei nostri esponenti calabresi.

di Fiore Marro

Caserta 14 marzo 2011

A Vibo Marina è stato riparato l’incidente di percorso avvenuto alla fine di gennaio, errori che accadono soprattutto quando si è mossi da sincerità , lealtà e fiducia negli altri.

Ho voluto spiegare che avevamo introdotto nella nostra scacchiera dei Comitati Due Sicilie elementi non idonei e che era dovere farne a meno, non perché noi siamo migliori o altro ma solo perché si trattava di individui non consoni al progetto CDS.

Quest’ultima esperienza ci consente però di mettere mano allo statuto per inserire alcune postille tipo: non accettare individui provenienti da associazioni che hanno cagionato molti problemi alla Nazione Napolitana.

Sembra che il messaggio sia stato recepito dagli amici soci CDS Calabria.

Si riparte con il progetto di sempre quindi anche in Calabria; Saro Messina sarà il coordinatore regionale per i prossimi 3 anni, fino alle nuove elezioni nazionali. La sua nomina è avvenuta nel corso di una giornata che ha visto confluire a Vibo anche altri tre coordinatori dei Comitati Due Sicilie, Vincenzo Taranto CDS Sicilia, Gianni Pisciotta CDS Basilicata e Alfredo Cafiero CDS Napoli.

Sono state distribuite le tessere sociali per il 2011.

In riguardo alla nostra funzione, ho ribadito il concetto progettuale del nostro movimento, noi non inseguiamo corone monarchiche, per questa funzione c’è l’ Ordine Costantiniano e non facciamo neanche sfilate pittoresche che spettano ad altre associazioni, non serve quindi a mio giudizio inflazionare un mondo che già di per se è inflazionato, non inseguiamo nemmeno “il famoso di turno”, noi dobbiamo costruire i dirigenti del futuro, quelli che devono poi sostituire la classe dirigente di oggi che ha fallito, nella scuola, nella politica, nella società, da noi “gli eletti illuminati” non devono attecchire, a noi spetta altro compito.

Noi siamo un movimento popolare fatto di uomini e donne, che deve assolutamente ricercare il consenso della gente di buon senso, noi siamo quelli che fanno parte della società civile del Sud, imprenditori, piccoli artigiani, negozianti, operatori economici, piccoli produttori,quindi il motore pulsante della popolazione .

Certo non perdiamo mai di vista il compito della ricerca avvalendoci di elementi di spicco come Valentino Romano, Erminio De Biase, Massimo Cuofano, Armando Donato Mozer, Giuseppe e Ilario Simonetta,Davide Cristaldi e l’apporto di amici come Roberto Della Rocca; vantiamo economisti di spessore come Luca Longo; ma la mia idea rimane quella di costruire un forte nucleo identitario che possa risultare la voce della gente delle Due Sicilie.

Si riparte quindi con Francesco Camastra, Giuseppe Cristiano, Franco Falbo, Esterina Cataldo,Giovanni Spadea, Raffaele Massaria che si sono stretti attorno alla figura di Saro Messina .

Un saluto fraterno a chi è stato con noi ieri, tra cui Michele Bisceglie da Crotone, che mi ha fatto dono della sua opera, e poi Michele Furci, Walter Barbieri Correale e Marilina Coluccio e la socia CDS Sicilia Katiuscia Cormaci.

Forza e onore

giovedì 3 marzo 2011

Intervista a Fiore Marro su "FUTURA"

Intervista al presidente dei CDS in occasione dei festeggiamenti del 150° anno unitario

"I 150 dell'Unità d'Italia noi li festeggeremo sventolando la bandiera del Regno delle Due Sicilie", dice Fiore Marro, 47 anni, di San Nicola La Strada in provincia di Caserta, e presidente dei Comitati Due Sicilie, il 17 marzo non tutti gli italiani si preparano a ricordare l'Unità d'Italia nello stesso modo. Sì, perchè la storia del Risorgimento può essere letta e interpretata da molti punti di vista. E, per molti, le tappe militari dell'unificazione non sarebbero state altro che un'invasione bella e buona a danno del Regno borbonico delle Due Sicilie.

Neoborbonici, revisionisti, indipendentisti, meridionalisti: li chiamano e si chiamano con nomi diversi. "Non siamo un partito, siamo una nazione", ci spiega Marro "E, come una nazione, abbiamo tante varietà di vedute ed estrazioni al nostro interno. Il mondo dei movimenti meridionalisti è molto frammentato. Non abbiamo ancora trovato un leader che ci abbia uniti tutti, come è avvenuto con Bossi per la Lega Nord".

E infatti navigando nel web oltre al Movimento Neoborbonico, dal quale Comitati Due Sicilie si sono separati nel 2007, e all'indipendentista Associazione culturale Due Sicilie, si incontrano i gruppi napoletani Insorgenza Civile e VANTO (acronimo di Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell'Orgoglio), la pugliese Azione e Tradizione e il Movimento meridionale in Calabria.

E non mancano i mezzi di informazione online come la Nazione Meridionale, "la voce che parla ai popoli muti dell'Italia del Sud", il quotidiano Il Nuovo Sud e la nenonata radio Regno FM, "la radio che dice solo la verità", come ripete il jingle tra una canzone e una pillola storica e l'altra.

Dal Sud al Nord: a maggio per la seconda volta i sostenitori dei Comitati Due sicilie si preparano a manifestare, qui a Torino, contro il Museo Lombroso, che conserva i resti di numerosi "briganti" meridionali, e al Forte di Fenestrelle, per ricordare gli oltre 20 mila soldati borbonici e papalini che lì furono impregionati a partire dal 1861. "Sarà una protesta pacifica", precisa Fiore Marro. "L'odio è sempre un sentimento stupido e il nostro obiettivo, in fondo, è quello di riuscire a stimolare il dialogo, anche a livello istituzionale, pre riorganizzare l'Italia, eliminando gli sbilanciamenti che riguardano il Sud".

martedì 1 marzo 2011

“Storie di briganti e brigantesse… gli uomini non ne sapranno niente”

La commedia teatrale “Storie di briganti e brigantesse… gli uomini non ne sapranno niente”, andata in scena nei giorni sabato 29 marzo e domenica 30 marzo 2008, al Teatro Tasso di Napoli, con la regia di Enzo Morzillo e le musiche di Eugenio Bennato, è l'evento rivelazione, il fenomeno “a tinte forti” di questa stagione teatrale napoletana degli autori emergenti.Fiore Marro, l'autore della commedia, l'ardito timoniere, ha condotto il pubblico in un avvincente viaggio nel tempo, riportandolo indietro al 1863 nel pieno degli eccidi di Pontelandolfo e Casalduni, per poi ricondurlo nel 2008 arricchito di nuove consapevolezze storiche e identitarie.

Fiore è apparso il primo spettatore ad essere stregato da alchimie, magie, da egli stesso evocate, tanto è da esser stato visto durante il corso di tutta la rappresentazione, seduto nelle “retrovie”, confondendosi nella platea, preferendo di rimanere in una delle ultime file. Dunque egli stesso testimone sconcertato e forse incredulo nel vedere la sala gremita da un pubblico partecipe, entusiasta, colto di sorpresa da una commedia rivelatrice di verità storiche, da troppo tempo nascoste, tanto da suscitare negli spettatori desideri di giustizia, commenti da chi ha voglia finalmente di riscatto!Per il popolo meridionalista duosiciliano, in questo sabato d'inizio primavera la prima teatrale era pervasa ancora prima di cominciare, da vibrazioni particolari che già preannunciavano grosse sorprese. Le note e le voci della Compagnia Aquilana di Canto Popolare con a capo l’ottimo Enzo Matarazzo permeavano l'attesa di un'atmosfera suggestiva.Pochi istanti dopo si è aperto il sipario. La scenografia di Marco Antignani e Diego Capezzuto, è stata la finestra del tempo spalancatasi nella seconda metà dell'800 sul bosco abruzzese.Una folata di vento d'altri tempi, è entrata in sala.Una sferzata di eventi, tragici, eroici, non privi di patos e di comicità, tanto per non smentire il carattere tragicomico della scuola teatrale napoletana il quale ha caratterizzato per intero il viaggio in questa storia, emblema del triste destino a cui andò incontro inesorabilmente il Regno Delle Due Sicilie.Il pubblico era già rapito... ora in apprensione per le sorti dei protagonisti, ora divertito per le cacciate comiche dei due simpatici “navigatori onirici”, scandendo al ritmo di applausi, scrosciati a più riprese, le gesta di Cosimo Giordano, il brigante interpretato da Enzo Morzillo e della sua banda di brigantesse, Michelina De Cesare, Maria Antonia , Maria Lucia,interpretate rispettivamente dalle bravissime Maria Vittozzi, Anna Avano e Angela Sarracino. Applausi anche per la eccellente voce di Daniela Ruggiano nelle vesti della cantastorie e naturalmente per gli altri personaggi come Eleonoro Negri, interpretato da uno splendido Renato Miano, Irene, interpretata da Irene Culoma, Mattia, interpretato da Mattia Brancaccio, Nino Lepore, interpretato da Alberto Consiglio e ancora PasqualeTartaro nelle vesti di Sabatino Lepore, Loredana Rico nelle vesti di Donna Anna Celeste de Rosa, Ciro Chirichella nei panni di Alfonso Scirocco, Gennaro di Maio, nei panni di Giuseppe Galasso, Gerardo Marotta, interpretato da Nicola Terracciano.Applausi e soprattutto tante risate anche per i due esilaranti Mimì e Totore, rispettivamente interpretati da Nicola Napolitano e Antonio Ruggiano. Riconoscimenti da parte del pubblico per tutti gli eccellenti protagonisti di questa riuscita commedia, dettata letteralmente da quel cuore meridionalista semplice e puro di Fiore Marro.

A.A.