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sabato 19 marzo 2011

Le Brigantesse del III millennio, il valore aggiunto dei CDS

di Fiore Marro

Caserta 18 marzo 2011

"La gente è folle, festeggia l'unità italiana e, soprattutto i meridionali.....sono degli emeriti ottusi, per capirlo, bisogna vivere per un po' al nord", cosi esordisce Gabriella Terracciano casertana trapiantata in Basilicata, cidiessina della prima ora, ha sposato infatti il progetto dei Comitati quando per motivi di lavoro viveva in Piemonte , Gabriella il sud "femmina e ribelle" che si desta .

Ho da sempre ritenuto la donna il valore aggiunto, il tocco finale di tutte le cose.

Le donne dei CDS sono oggi il vero motore del movimento che mi vede presidente nazionale: decise, leali, fiere, combattive, aggressive e comprensive; la nuova frontiera della resistenza duosiciliana, le degne discendenti di Serafina Ciminelli, di Maria Capitanio e di Michelina De Cesare.

Decise e leali come ultimamente accaduto in Calabria, pronte anche a defilarsi, magari disperate ma ferme pur di evitare scempi identitari; ribelli e fedeli come Esterina Cataldo, appassionate come Marilina Capuccio.

Dolci e feroci, piene di passione vera come l’ abruzzese Chiara Costa, brigantessa e regina al tempo stesso, la forza della donna del sud.

La forza dei Comitati Due Sicilie passa attraverso le ricerche, le nozioni profonde e l’amore patrio della Brigantessa Maryjo o meglio Mariagiovanna Ferrante, l’altro Vesuvio delle Due Sicilie , nostro riferimento in Piemonte .

Brigantessa giovane ed emigrata, combattente piena di volontà, passione, forza e spirito di rivalsa, i tratti della sua terra si manifestano in ogni suo gesto, in ogni sua parola, Lei la Calabria che produce in Padania, Francesca Famà da Nicotera, nuovo punto di riferimento in Lombardia.

A Caserta, da noi, una forza della natura è stata, per lungo tempo, Serena Mandato, la sua passione per Francesco II e per la perla di Palazzo Reale ci ha molte volte esortato a compiere azioni a protezione della Reggia vanvitelliana, il suo pianto davanti allo scempio che per diverso tempo ha dovuto subire il palazzo borbonico rimarrà indelebile nei miei ricordi più intimi.

A Piazza Dante di Napoli il 17 marzo i tra i tanti a manifestare la volontà di dire no ai festeggiamenti risorgimentali c’era Katiuscia Cormaci, con i suoi bambini bardati con i vessilli borbonici, commovente, encomiabile, indimenticabile figura di brigantessa duosiciliana direttamente da Naso, più di cinquecento chilometri per far sapere al resto dei figli delle Due Sicilie che c’è anche lei a combattere per un mondo migliore.

Pino Aprile nel suo libro esordisce con un : "Io non sapevo che … " e così dice a tutti la brigantessa appula Angela Dinuzzi barlettana con sangue brindisino nelle vene, lei la Puglia che produce e che combatte, lei non sapeva ma poi … la sua volontà indistruttibile , le sue indiscusse doti di donna del sud, la sua forza nel difendere ogni brandello di terra meridionale è orgoglio per la nostra intera comunità.

Il 17 marzo a Vibo Valentia le compatriote Tullia Naso e Carla Suriano hanno letto dei loro pensieri su il perchè noi meridionali non abbiamo nulla da festeggiare su questa falsa unità, brigantesse che hanno attestato un semplice granello di sabbia veritiera nel deserto della falsa unità.

E a Napoli? Si anche qui, nella capitale abbiamo la fortuna di pregiarci di una brigantessa doc, Maria Rosaria Nappa, sempre comprensiva, amicale, gioviale , la figura della vera donna del sud.

Ho sempre ritenuto che le brigantesse siano il vero sprone del resistente legittimista duosiciliano.

Ritengo che oggi si sta crescendo anche, anzi soprattutto, grazie al loro apporto.

Benvenute brigantesse sorelle, grazie di essere con noi, esempio e coraggio di un mondo nuovo che viene da lontano.

Forza e onore Fiore

venerdì 18 marzo 2011

Scuole del sud voglia di Due Sicilie

di Fiore Marro

Caserta 11 marzo 2011

Da più parti ci veniva chiesto di introdurre le nostre ricerche, le nostre pertinenze e la nostra passione identitaria duosiciliana nelle scuole, negl’istituti scolastici che però non sono mai risultati molto disposti a dare ausilio, solo qualche “mosca bianca” ogni tanto, con una personale massiccia dose di coraggio è riuscita a fare in modo che qualche incontro venisse allestito in alcune aula studentesche; altri come il funzionario scolastico di Scafati Vincenzo Giannone è addirittura riuscito ad intitolare una scuola al grande Ferdinando II, un evento che ha emozionato centinaia di Compatrioti sparsi per il mondo.

Da qualche tempo i Comitati Due Sicilie grazie all’apporto organizzativo dell’Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie e alla costante sagacia di alcuni funzionari scolastici come i docenti della Isabella D’Este a Napoli, Adele Vairo a Caserta ed Eleonora Matteo a Bari hanno dato l’opportunità di poter presentare le "Due Sicilie", la Nazione delle Due Sicilie, vista dalla parte identitaria, la parte che rappresentiamo con orgoglio e passione, e che finalmente è potuta entrata anche nella scuola.

Abbiamo affrontato temi vari: economia, industria, periodi storici , brigantaggio, legittimismo, Borbone.

Questo ci sta consentendo di iniettare nell’anima dei nostri futuri cittadini di Napoli, Caserta, Bari, Avellino e speriamo di tante altre scuole , quel senso di appartenenza che ci auguriamo sarà la vera vittoria del nostro movimento, e dell’intero movimento meridionalista.

Ad Avellino stamane è stato un momento davvero inimitabile, sia il corpo insegnante sia i ragazzi sono stati attenti e a tratti si mostravano sbalorditi dalle cose che ascoltavano, ma fortemente interessati alle nostre esposizioni.

I miei compagni di “viaggio” in questa occasione sono stati Nando Dicè e Mario Picariello, rispettivamente il presidente e un esponente del Movimento Insorgenza Civile, e devo ammettere che in occasione del convegno all’istituto di Avellino sono stati brillanti e travolgenti, suscitando applausi a ripetizione.

Abbiamo fatto un excursus dei primati della Nazione Napolitana, e affrontato temi come Mongiana, Fenestrelle, emigrazione, Garibaldi, suscitando un forte coinvolgimento da parte degli studenti.

Mi auguro che questo nuovo corso sia raccolto da molti altri docenti e funzionari scolastici, perché la ripresa del territorio, la salvaguardia della nostra gente inevitabilmente parte dalla scuola.

Noi ci saremo .

Forza e onore

Fiore Marro

Riassestato il CDS Calabria per grazia di Dio e per volontà dei nostri esponenti calabresi.

di Fiore Marro

Caserta 14 marzo 2011

A Vibo Marina è stato riparato l’incidente di percorso avvenuto alla fine di gennaio, errori che accadono soprattutto quando si è mossi da sincerità , lealtà e fiducia negli altri.

Ho voluto spiegare che avevamo introdotto nella nostra scacchiera dei Comitati Due Sicilie elementi non idonei e che era dovere farne a meno, non perché noi siamo migliori o altro ma solo perché si trattava di individui non consoni al progetto CDS.

Quest’ultima esperienza ci consente però di mettere mano allo statuto per inserire alcune postille tipo: non accettare individui provenienti da associazioni che hanno cagionato molti problemi alla Nazione Napolitana.

Sembra che il messaggio sia stato recepito dagli amici soci CDS Calabria.

Si riparte con il progetto di sempre quindi anche in Calabria; Saro Messina sarà il coordinatore regionale per i prossimi 3 anni, fino alle nuove elezioni nazionali. La sua nomina è avvenuta nel corso di una giornata che ha visto confluire a Vibo anche altri tre coordinatori dei Comitati Due Sicilie, Vincenzo Taranto CDS Sicilia, Gianni Pisciotta CDS Basilicata e Alfredo Cafiero CDS Napoli.

Sono state distribuite le tessere sociali per il 2011.

In riguardo alla nostra funzione, ho ribadito il concetto progettuale del nostro movimento, noi non inseguiamo corone monarchiche, per questa funzione c’è l’ Ordine Costantiniano e non facciamo neanche sfilate pittoresche che spettano ad altre associazioni, non serve quindi a mio giudizio inflazionare un mondo che già di per se è inflazionato, non inseguiamo nemmeno “il famoso di turno”, noi dobbiamo costruire i dirigenti del futuro, quelli che devono poi sostituire la classe dirigente di oggi che ha fallito, nella scuola, nella politica, nella società, da noi “gli eletti illuminati” non devono attecchire, a noi spetta altro compito.

Noi siamo un movimento popolare fatto di uomini e donne, che deve assolutamente ricercare il consenso della gente di buon senso, noi siamo quelli che fanno parte della società civile del Sud, imprenditori, piccoli artigiani, negozianti, operatori economici, piccoli produttori,quindi il motore pulsante della popolazione .

Certo non perdiamo mai di vista il compito della ricerca avvalendoci di elementi di spicco come Valentino Romano, Erminio De Biase, Massimo Cuofano, Armando Donato Mozer, Giuseppe e Ilario Simonetta,Davide Cristaldi e l’apporto di amici come Roberto Della Rocca; vantiamo economisti di spessore come Luca Longo; ma la mia idea rimane quella di costruire un forte nucleo identitario che possa risultare la voce della gente delle Due Sicilie.

Si riparte quindi con Francesco Camastra, Giuseppe Cristiano, Franco Falbo, Esterina Cataldo,Giovanni Spadea, Raffaele Massaria che si sono stretti attorno alla figura di Saro Messina .

Un saluto fraterno a chi è stato con noi ieri, tra cui Michele Bisceglie da Crotone, che mi ha fatto dono della sua opera, e poi Michele Furci, Walter Barbieri Correale e Marilina Coluccio e la socia CDS Sicilia Katiuscia Cormaci.

Forza e onore

giovedì 3 marzo 2011

Intervista a Fiore Marro su "FUTURA"

Intervista al presidente dei CDS in occasione dei festeggiamenti del 150° anno unitario

"I 150 dell'Unità d'Italia noi li festeggeremo sventolando la bandiera del Regno delle Due Sicilie", dice Fiore Marro, 47 anni, di San Nicola La Strada in provincia di Caserta, e presidente dei Comitati Due Sicilie, il 17 marzo non tutti gli italiani si preparano a ricordare l'Unità d'Italia nello stesso modo. Sì, perchè la storia del Risorgimento può essere letta e interpretata da molti punti di vista. E, per molti, le tappe militari dell'unificazione non sarebbero state altro che un'invasione bella e buona a danno del Regno borbonico delle Due Sicilie.

Neoborbonici, revisionisti, indipendentisti, meridionalisti: li chiamano e si chiamano con nomi diversi. "Non siamo un partito, siamo una nazione", ci spiega Marro "E, come una nazione, abbiamo tante varietà di vedute ed estrazioni al nostro interno. Il mondo dei movimenti meridionalisti è molto frammentato. Non abbiamo ancora trovato un leader che ci abbia uniti tutti, come è avvenuto con Bossi per la Lega Nord".

E infatti navigando nel web oltre al Movimento Neoborbonico, dal quale Comitati Due Sicilie si sono separati nel 2007, e all'indipendentista Associazione culturale Due Sicilie, si incontrano i gruppi napoletani Insorgenza Civile e VANTO (acronimo di Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell'Orgoglio), la pugliese Azione e Tradizione e il Movimento meridionale in Calabria.

E non mancano i mezzi di informazione online come la Nazione Meridionale, "la voce che parla ai popoli muti dell'Italia del Sud", il quotidiano Il Nuovo Sud e la nenonata radio Regno FM, "la radio che dice solo la verità", come ripete il jingle tra una canzone e una pillola storica e l'altra.

Dal Sud al Nord: a maggio per la seconda volta i sostenitori dei Comitati Due sicilie si preparano a manifestare, qui a Torino, contro il Museo Lombroso, che conserva i resti di numerosi "briganti" meridionali, e al Forte di Fenestrelle, per ricordare gli oltre 20 mila soldati borbonici e papalini che lì furono impregionati a partire dal 1861. "Sarà una protesta pacifica", precisa Fiore Marro. "L'odio è sempre un sentimento stupido e il nostro obiettivo, in fondo, è quello di riuscire a stimolare il dialogo, anche a livello istituzionale, pre riorganizzare l'Italia, eliminando gli sbilanciamenti che riguardano il Sud".

martedì 1 marzo 2011

“Storie di briganti e brigantesse… gli uomini non ne sapranno niente”

La commedia teatrale “Storie di briganti e brigantesse… gli uomini non ne sapranno niente”, andata in scena nei giorni sabato 29 marzo e domenica 30 marzo 2008, al Teatro Tasso di Napoli, con la regia di Enzo Morzillo e le musiche di Eugenio Bennato, è l'evento rivelazione, il fenomeno “a tinte forti” di questa stagione teatrale napoletana degli autori emergenti.Fiore Marro, l'autore della commedia, l'ardito timoniere, ha condotto il pubblico in un avvincente viaggio nel tempo, riportandolo indietro al 1863 nel pieno degli eccidi di Pontelandolfo e Casalduni, per poi ricondurlo nel 2008 arricchito di nuove consapevolezze storiche e identitarie.

Fiore è apparso il primo spettatore ad essere stregato da alchimie, magie, da egli stesso evocate, tanto è da esser stato visto durante il corso di tutta la rappresentazione, seduto nelle “retrovie”, confondendosi nella platea, preferendo di rimanere in una delle ultime file. Dunque egli stesso testimone sconcertato e forse incredulo nel vedere la sala gremita da un pubblico partecipe, entusiasta, colto di sorpresa da una commedia rivelatrice di verità storiche, da troppo tempo nascoste, tanto da suscitare negli spettatori desideri di giustizia, commenti da chi ha voglia finalmente di riscatto!Per il popolo meridionalista duosiciliano, in questo sabato d'inizio primavera la prima teatrale era pervasa ancora prima di cominciare, da vibrazioni particolari che già preannunciavano grosse sorprese. Le note e le voci della Compagnia Aquilana di Canto Popolare con a capo l’ottimo Enzo Matarazzo permeavano l'attesa di un'atmosfera suggestiva.Pochi istanti dopo si è aperto il sipario. La scenografia di Marco Antignani e Diego Capezzuto, è stata la finestra del tempo spalancatasi nella seconda metà dell'800 sul bosco abruzzese.Una folata di vento d'altri tempi, è entrata in sala.Una sferzata di eventi, tragici, eroici, non privi di patos e di comicità, tanto per non smentire il carattere tragicomico della scuola teatrale napoletana il quale ha caratterizzato per intero il viaggio in questa storia, emblema del triste destino a cui andò incontro inesorabilmente il Regno Delle Due Sicilie.Il pubblico era già rapito... ora in apprensione per le sorti dei protagonisti, ora divertito per le cacciate comiche dei due simpatici “navigatori onirici”, scandendo al ritmo di applausi, scrosciati a più riprese, le gesta di Cosimo Giordano, il brigante interpretato da Enzo Morzillo e della sua banda di brigantesse, Michelina De Cesare, Maria Antonia , Maria Lucia,interpretate rispettivamente dalle bravissime Maria Vittozzi, Anna Avano e Angela Sarracino. Applausi anche per la eccellente voce di Daniela Ruggiano nelle vesti della cantastorie e naturalmente per gli altri personaggi come Eleonoro Negri, interpretato da uno splendido Renato Miano, Irene, interpretata da Irene Culoma, Mattia, interpretato da Mattia Brancaccio, Nino Lepore, interpretato da Alberto Consiglio e ancora PasqualeTartaro nelle vesti di Sabatino Lepore, Loredana Rico nelle vesti di Donna Anna Celeste de Rosa, Ciro Chirichella nei panni di Alfonso Scirocco, Gennaro di Maio, nei panni di Giuseppe Galasso, Gerardo Marotta, interpretato da Nicola Terracciano.Applausi e soprattutto tante risate anche per i due esilaranti Mimì e Totore, rispettivamente interpretati da Nicola Napolitano e Antonio Ruggiano. Riconoscimenti da parte del pubblico per tutti gli eccellenti protagonisti di questa riuscita commedia, dettata letteralmente da quel cuore meridionalista semplice e puro di Fiore Marro.

A.A.