di Fiore Marro
Caserta 18 marzo 2011
"La gente è folle, festeggia l'unità italiana e, soprattutto i meridionali.....sono degli emeriti ottusi, per capirlo, bisogna vivere per un po' al nord", cosi esordisce Gabriella Terracciano casertana trapiantata in Basilicata, cidiessina della prima ora, ha sposato infatti il progetto dei Comitati quando per motivi di lavoro viveva in Piemonte , Gabriella il sud "femmina e ribelle" che si desta .
Ho da sempre ritenuto la donna il valore aggiunto, il tocco finale di tutte le cose.
Le donne dei CDS sono oggi il vero motore del movimento che mi vede presidente nazionale: decise, leali, fiere, combattive, aggressive e comprensive; la nuova frontiera della resistenza duosiciliana, le degne discendenti di Serafina Ciminelli, di Maria Capitanio e di Michelina De Cesare.
Decise e leali come ultimamente accaduto in Calabria, pronte anche a defilarsi, magari disperate ma ferme pur di evitare scempi identitari; ribelli e fedeli come Esterina Cataldo, appassionate come Marilina Capuccio.Dolci e feroci, piene di passione vera come l’ abruzzese Chiara Costa, brigantessa e regina al tempo stesso, la forza della donna del sud.
La forza dei Comitati Due Sicilie passa attraverso le ricerche, le nozioni profonde e l’amore patrio della Brigantessa Maryjo o meglio Mariagiovanna Ferrante, l’altro Vesuvio delle Due Sicilie , nostro riferimento in Piemonte .
Brigantessa giovane ed emigrata, combattente piena di volontà, passione, forza e spirito di rivalsa, i tratti della sua terra si manifestano in ogni suo gesto, in ogni sua parola, Lei la Calabria che produce in Padania, Francesca Famà da Nicotera, nuovo punto di riferimento in Lombardia.
A Caserta, da noi, una forza della natura è stata, per lungo tempo, Serena Mandato, la sua passione per Francesco II e per la perla di Palazzo Reale ci ha molte volte esortato a compiere azioni a protezione della Reggia vanvitelliana, il suo pianto davanti allo scempio che per diverso tempo ha dovuto subire il palazzo borbonico rimarrà indelebile nei miei ricordi più intimi.
A Piazza Dante di Napoli il 17 marzo i tra i tanti a manifestare la volontà di dire no ai festeggiamenti risorgimentali c’era Katiuscia Cormaci, con i suoi bambini bardati con i vessilli borbonici, commovente, encomiabile, indimenticabile figura di brigantessa duosiciliana direttamente da Naso, più di cinquecento chilometri per far sapere al resto dei figli delle Due Sicilie che c’è anche lei a combattere per un mondo migliore.
Pino Aprile nel suo libro esordisce con un : "Io non sapevo che … " e così dice a tutti la brigantessa appula Angela Dinuzzi barlettana con sangue brindisino nelle vene, lei la Puglia che produce e che combatte, lei non sapeva ma poi … la sua volontà indistruttibile , le sue indiscusse doti di donna del sud, la sua forza nel difendere ogni brandello di terra meridionale è orgoglio per la nostra intera comunità.
Il 17 marzo a Vibo Valentia le compatriote Tullia Naso e Carla Suriano hanno letto dei loro pensieri su il perchè noi meridionali non abbiamo nulla da festeggiare su questa falsa unità, brigantesse che hanno attestato un semplice granello di sabbia veritiera nel deserto della falsa unità.
E a Napoli? Si anche qui, nella capitale abbiamo la fortuna di pregiarci di una brigantessa doc, Maria Rosaria Nappa, sempre comprensiva, amicale, gioviale , la figura della vera donna del sud.
Ho sempre ritenuto che le brigantesse siano il vero sprone del resistente legittimista duosiciliano.
Ritengo che oggi si sta crescendo anche, anzi soprattutto, grazie al loro apporto.
Benvenute brigantesse sorelle, grazie di essere con noi, esempio e coraggio di un mondo nuovo che viene da lontano.
Forza e onore Fiore