Bitonto, L'Alfiere e i Comitati Due Sicilie.
Caserta 26 maggio 2010
Che dire, quando davo calci ad un pallone, mi era capitato di ricevere una medaglia, una targa, erano bei momenti, ma erano imprese da piccoli, da ragazzini, riconoscimenti quasi anonimi per l’anima, ieri a Bitonto, invece , quell’Alfiere ricevuto dalle mani del vicesindaco Damascelli mi ha davvero pervaso l’anima, la testa di pensieri, cose, emozioni, attimi indelebili.
A mio padre, ai miei figli.
Devo ringraziare tutti, sia quelli presenti nella sala consiliare (ad essi ieri ho già ribadito il mio pensiero, il mio “Alfiere” non ha ragione di essere senza di loro), agli altri pure, agli amici di sempre e soprattutto a coloro i quali mi hanno indotto a togliere la maglietta del gregario e costretto a mettere quella dell’attaccante, dico che se non fosse stato per la loro assoluta negligenza oggi non avrei avuto la possibilità di sentirmi fiero del lungo duro e difficoltoso lavoro affrontato che mi ha ripagato con questo riconoscimento.
C’era Massimo Cuofano per la Campania CDS, la Basilicata con Gianni Pisciotta, la Puglia con Ezio Spina, Angela Dinuzzi, Cosimo de Gioia, Giovanni Palmulli e signora, Nestore Spadone, Dario Amoroso e poi Filomena Salimbene da New York in nome dei CDS Usa, un altro momento di affratellamento indimenticabile, la nave del dolore e del distacco che ritorna a casa.
E poi gli amici carissimi, Gaetano Marabello, Carlo De Luca e Annalisa Montinaro che sono stati premiati con l’Alfiere come me, Armando, Monica, Nicola e Riccardo Calvano, Umberto Schioppa, Ulderico Nisticò, Isa Schiralli ed altri che mi sfuggono, ma cari uguale.
Ieri è stato bello a Bitonto, abbiamo rievocato la conquista di Carlo di Borbone, ma anche salutato chi perse, ed è giusto che sia , che si rispettino i vinti, come da tempo chiediamo faccia lo stato italiano nei confronti dei nostri avi.
Onore a chi ha fatto in modo che il tutto si sia svolto nella migliore delle maniere, a Francesco Laricchia.
Il mio saluto finale è per i miei compagni di viaggio verso Bitonto, l’amico, mentore, compagno di mille stagioni, Giovanni Salemi e alla carissima Caterina Ossi, veneta di sangue e di identità, ma amica della storia duosiciliana .
Un evento grande, entusiasmante, fatto di mani che si stringono, di amici che si ritrovano in nome di una fede, un incontro all’insegna della fratellanza duosiciliana, fatta di uomini, da domani, come spesso accade, si dia pure spazio alla sceneggiata, che sia dato spazio anche alla parodia che certo non trasmetterà il vero senso di una commemorazione, ma che è comunque lo sfogatoio di chi ancora non ha capito che il vento è cambiato .
Forza e onore.
Alcune foto dell'evento : http://comitatiduesicilie.org/index.php?option=com_rsgallery2&Itemid=64&catid=43

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