Intervista al presidente dei CDS in occasione dei festeggiamenti del 150° anno unitario
"I 150 dell'Unità d'Italia noi li festeggeremo sventolando la bandiera del Regno delle Due Sicilie", dice Fiore Marro, 47 anni, di San Nicola La Strada in provincia di Caserta, e presidente dei Comitati Due Sicilie, il 17 marzo non tutti gli italiani si preparano a ricordare l'Unità d'Italia nello stesso modo. Sì, perchè la storia del Risorgimento può essere letta e interpretata da molti punti di vista. E, per molti, le tappe militari dell'unificazione non sarebbero state altro che un'invasione bella e buona a danno del Regno borbonico delle Due Sicilie.
Neoborbonici, revisionisti, indipendentisti, meridionalisti: li chiamano e si chiamano con nomi diversi. "Non siamo un partito, siamo una nazione", ci spiega Marro "E, come una nazione, abbiamo tante varietà di vedute ed estrazioni al nostro interno. Il mondo dei movimenti meridionalisti è molto frammentato. Non abbiamo ancora trovato un leader che ci abbia uniti tutti, come è avvenuto con Bossi per la Lega Nord".
E infatti navigando nel web oltre al Movimento Neoborbonico, dal quale Comitati Due Sicilie si sono separati nel 2007, e all'indipendentista Associazione culturale Due Sicilie, si incontrano i gruppi napoletani Insorgenza Civile e VANTO (acronimo di Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell'Orgoglio), la pugliese Azione e Tradizione e il Movimento meridionale in Calabria.
E non mancano i mezzi di informazione online come la Nazione Meridionale, "la voce che parla ai popoli muti dell'Italia del Sud", il quotidiano Il Nuovo Sud e la nenonata radio Regno FM, "la radio che dice solo la verità", come ripete il jingle tra una canzone e una pillola storica e l'altra.
Dal Sud al Nord: a maggio per la seconda volta i sostenitori dei Comitati Due sicilie si preparano a manifestare, qui a Torino, contro il Museo Lombroso, che conserva i resti di numerosi "briganti" meridionali, e al Forte di Fenestrelle, per ricordare gli oltre 20 mila soldati borbonici e papalini che lì furono impregionati a partire dal 1861. "Sarà una protesta pacifica", precisa Fiore Marro. "L'odio è sempre un sentimento stupido e il nostro obiettivo, in fondo, è quello di riuscire a stimolare il dialogo, anche a livello istituzionale, pre riorganizzare l'Italia, eliminando gli sbilanciamenti che riguardano il Sud".
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